domenica 22 Dicembre 2024
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Così co-creazione e feedback dei clienti hanno aiutato Starbucks e Ferrero

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MILANO – È un fenomeno sempre più frequente nell’era dell’interconnessione e della condivisione globale: stiamo parlando della co-creazione, ovvero come i giovani talenti possono aiutare le aziende a migliorare prodotti e servizi, tra i casi da manuale ci sono quelli di Starbucks e della Nutella Ferrero.

La rivoluzione della co-creazione nasce necessariamente dalle straordinarie opportunità di interazione offerte dall’evoluzione digitale. L’impresa entra in contatto con grande facilità con clienti, fornitori, community, persino competitor.

Secondo Kpmg il 70% dei brand che offrono esperienze coinvolgenti e prodotti d’eccellenza si basano sul feedback dei clienti.

Secondo i Giampaolo Colletti sul Sole 24 Ore, la mancata attivazione di questa leva di collaborazione tra aziende e startup rischia di far perdere solo in Italia un’opportunità di crescita di 35 miliardi di euro, ovvero l’1,9% aggiuntivo sul Pil. A livello mondiale il rischio è di circa 1,5 trilioni di dollari, pari al 2,2% del Pil.

Lo certifica una ricerca promossa da Accenture e condotta su oltre 2mila imprenditori in 20 Paesi del mondo. La collaborazione potrebbe incrementare la quota di fatturato di un brand del 16% entro cinque anni, segnalano gli analisti.

Ripensare i prodotti, i servizi, le soluzioni conviene

Così il brand si mette in ascolto. È successo in Mattel, che ha deciso di produrre una serie limitata di Barbie calve da distribuire gratuitamente nei reparti di oncologia pediatrica. La bambola chiamata Ella presenta come accessori diverse parrucche, cappelli, bandane. E aiuta ad affrontare meglio la chemioterapia.

L’idea nasce però da due giovani donne con diagnosi di cancro, entrate in contatto in una chat frequentata da pazienti oncologici. Così Rebecca Sypin e Jane Bingham hanno aperto su Facebook la pagina “Beautiful and Bald Barbie”, che oggi conta oltre 126mila fan. Intanto già dal 2008 Lego ha iniziato a raccogliere le idee geniali della community: sono nati i nuovi playset del brand, da quello ispirato alla serie “The Big Bang Theory” a quello che richiama i Beatles.

E sempre dal 2008 la catena statunitense Starbucks ha lanciato My Starbucks Idea, piattaforma di suggerimenti per migliorare l’esperienza nelle caffetterie.

La via italiana alla co-creazione

In Italia apripista è stata Mulino Bianco, col Mulino che vorrei. E nelle campagne marketing tra i pionieri si è distinta Fiat: già dodici anni fa coinvolgeva i propri consumatori nel processo di creazione della nuova Fiat 500. Azioni e narrazioni: pochi mesi fa anche TIM ha coinvolto la community nella realizzazione dei nuovi spot, portandola a ballare con la social-star Sven Otten.

I mille utilizzi del barattolo Nutella

Un’altra azienda che si è aperta alla co-creazione è Ferreo, che ha deciso di ripensare l’iconico contenitore lanciando “Hack the icon”. Un hackathon (maratona creativa), che ha coinvolto un gruppo di studenti della Scuola di Design del Politecnico di Milano.

Lo scorso anno per ventisette ore di fila questi designer hanno pensato nuovi utilizzi del noto bicchiere. E ragionando su usi sostenibili, legati a green ed economia circolare. A vincere è stato il barattolo diventato accessorio per la moka, anche grazie alla stampa 3D.

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