MILANO – Per fare tutto ci vuole un seme recita una celebre filastrocca e questo principio vale anche per il caffè. Perché un settore sementiero formale è alla base di qualsiasi filiera agricola funzionante e performante. E in molti paesi produttori, manca tuttora un reale coordinamento lungo la filiera sementiera, che consenta – successivamente alle fasi di ricerca e moltiplicazione in campo – una corretta distribuzione e adozione delle sementi nelle piantagioni.
Il problema viene analizzato in un nuovo report tecnico prodotto dal World Coffee Research (Wcr), l’organizzazione no profit californiana, che promuove la ricerca collaborativa e lo sviluppo scientifico nel settore del caffè, a supporto dei produttori e delle popolazioni rurali.
Fondato nel 2012, il Wcr conta sul sostegno di oltre 170 aziende operanti nel settore del caffè, compresi i market leader mondiali dell’industria della torrefazione.
Il report fa il punto sullo stato delle fonti sementiere in 5 paesi latino americani (El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, e Perù) compiendo un’analisi approfondita sul piano della qualità e delle garanzie di fornitura del materiale utilizzato dai coltivatori di caffè.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.