MILANO – Vietnam è solitamente sinonimo di caffè robusta, varietà questa di cui il paese indocinese è il massimo produttore su scala globale. Ma la caffeicoltura vietnamita ha anche una significativa quota di produzione (mediamente attorno al milione di sacchi all’anno) di caffè arabica. La qualità? Spesso mediocre in ragione della scarsa conoscenza, da parte di molti produttori, delle corrette metodologie di coltivazione, raccolta e lavorazione dei chicchi.
Ciò contribuisce spesso a una percezione negativa degli arabica vietnamiti da parte dei mercati.
Alcune delle aree hanno inoltre risentito, in tempi recenti, dall’impatto dei rigori climatici. Nel Son La, ad esempio, una grave gelata ha distrutto, nell’inverno del 2019, oltre 3 mila ettari di piantagioni.
Varie iniziative cercano di valorizzare il potenziale degli arabica del Vietnam.
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