domenica 22 Dicembre 2024
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Così il Caffè Fernanda della Pinacoteca di Brera si rinnova tra arte e cucina

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MILANO – Il Caffè Fernanda, bar nel cuore della Pinacoteca di Brera di Milano, si rinnova in ristorante e bistrot. La trasformazione avviene grazie alla collaborazione tra il Gruppo Fabbro – azienda leader in Italia nei comparti della ristorazione collettiva e del Facility Management – che gestisce il Caffè Fernanda e Filippo La Mantia. Il pubblico che andrà ad ammirare le opere della Pinacoteca di Brera potrà così anche gustare le nuove proposte culinarie frutto della sinergia tra la cultura del cibo e quella artistica.

Sodalizio tra arte e cibo

Il sodalizio artistico si realizza al Caffè Fernanda con i colori e i profumi della Sicilia nei menù dell’oste palermitano a base di agrumi, basilico, menta; sapientemente contaminati da spagnoli, normanni e arabi che hanno influenzato la sua terra. Uno stile rivisitato su ispirazione dei capolavori della Pinacoteca che caratterizza anche le pietanze offerte dal Caffè Fernanda.

Il sodalizio tra il cibo e l’arte raggiunge il suo apice in una ricetta creata ad hoc per omaggiare la Pala di Brera o Pala Montefeltro di Piero della Francesca.

Il Gusto di un quadro trae ispirazione da un particolare centrale della Pala: l’uovo di struzzo che pende dalla semicupola del catino absidale a forma di conchiglia; comunemente considerato il simbolo della immacolata concezione della Madonna. Ispirato dal capolavoro di Piero della Francesca, La Mantia ha deciso di reinventare il disegno con uovo in camicia sorretto da una cialda di pasta sfoglia a forma di conchiglia su letto di bietole e salsa al lemongrass.

Una continuità ideale tra l’esperienza estetica e artistica

A mettere in pratica le idee culinarie di Filippo La Mantia al Caffè Fernanda sarà la sua cuoca, Angela Adamo, autrice di piatti dove anche la vista ha un ruolo centrale; in una continuità ideale dell’esperienza estetica e artistica con le opere d’arte esposte. E sarà una cucina rivolta a tutti con proposte vegane, senza glutine e vegetariane. Con la presenza pressoché costante del cous-cous in tutte le sue varianti.

A queste si aggiungono i panini dedicati a personaggi importanti nella storia della Pinacoteca. Come Donato Bramante, Ettore Modigliani, Bernardino Luini e Fernanda Wittgens, prima donna direttrice della Pinacoteca di Brera e prima direttrice di un museo italiano cui è intitolato proprio il Caffè.

caffè fernanda brera
Filippo La Mantia e Angela Adamo al lavoro

La Pinacoteca di Brera è uno dei pochi musei al mondo in cui il caffè fa parte del percorso artistico della galleria

Il Caffè Fernanda, infatti, costituisce l’ultima sala a cui il pubblico accede seguendo il percorso del museo – secondo un’intuizione del direttore generale della Pinacoteca di Brera James Bradburne – senza soluzione di continuità con le opere in esposizione e pienamente immerso nel contesto artistico.

L’accordo solidale con Agrivis

Per rispettare la qualità delle materie prime di cui si nutre la cucina di Filippo La Mantia, il Gruppo Fabbro ha avviato un accordo solidale con Agrivis. Una cooperativa sociale agricola che produce ortaggi e frutta su un terreno agricolo di 3,5 ettari nel parco agricolo sud di Milano.

Con anche l’obiettivo di inserire nel mondo del lavoro persone fragili, svantaggiate e in difficoltà. Come le persone con disabilità, migranti rifugiati e detenuti con borse lavoro, tipologia di persone con cui Filippo La Mantia già lavora da 18 anni. La collaborazione tra il Gruppo Fabbro e Agrivis prevede il progetto di un orto dedicato al Caffè Fernanda. La produzione di una parte del terreno sarà dedicata esclusivamente ad approvvigionare la cucina del Caffè Fernanda con prodotti di stagione equi e solidali.

William Fabbro, amministratore delegato del Gruppo Fabbro, ha così commentato l’iniziativa:

“L’idea del Caffè Fernanda parte dalla realizzazione di un progetto di eccellenza sia dal punto di vista di ambientazione e arredamenti sia dal punto di vista dei valori che Milano e, in particolare, Brera rappresentano, quali innovazione, tradizione e attenzione ai più deboli.

Da oltre vent’anni siamo impegnati in un lavoro quotidiano dedicato alle più importanti istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Ecco perché per noi è diventato naturale impegnarci in un progetto che rappresenta fin dalla sua nascita una sintesi dei nostri stessi ideali. I grandi numeri non saranno la cifra distintiva di Caffè Fernanda ma lo sarà l’armonia dei luoghi e delle persone che lo animano”.

Punto di riferimento in un quartiere simbolo

“Sono onorato di collaborare con il Gruppo Fabbro” ha dichiarato Filippo La Mantia. “Perché la pensiamo nella stessa maniera e siamo in sintonia sia sul progetto del Caffè Fernanda sia sull’iniziativa solidale. Potermi relazionare all’interno della Pinacoteca di Brera è per me motivo di pregio.

A Venezia ho avuto il piacere di avviare un’esperienza con la Fondazione Cini che è una delle fondazioni più importanti al mondo. E avviare un’esperienza simile con la Pinacoteca mi rende orgoglioso. Mi fa anche piacere che ci sia un terreno a Milano da cui possiamo approvvigionarci per creare una cucina legata alle stagioni. Speriamo che il Caffè Fernanda diventi un punto di riferimento per i milanesi poiché si trova in un quartiere simbolo di Milano che è quello di Brera”.

Il caffè è espressione dei valori del museo

James Bradburne, direttore generale della Pinacoteca di Brera, ha affermato: “Non meno delle sue collezioni, il caffè di un museo dovrebbe essere espressione della missione e dei valori del museo stesso. Prendendo il nome dalla visionaria direttrice della Pinacoteca di Brera, Fernanda Wittgens, il caffè ospita pezzi originali della collezione della galleria. E il suo menù propone piatti ispirati ai capolavori del museo. Molto più di un semplice ‘servizio aggiuntivo’, il caffè Fernanda è un luogo dove provare il gusto della Pinacoteca”.

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