GENOVA — Con la sua “plastics strategy” inaugurata a gennaio, la Commissione europea vuole spingere l’acceleratore sulla ricerca di alternative meno inquinanti all’odiata ma indispensabile plastica.
Rientrano in questo filone le “green paint”, pitture ecologiche, appena nate dalla collaborazione tra il colorificio Boero e l’Istituto italiano di tecnologia e per ora in fase di sperimentazione.
L’aspetto innovativo di queste vernici è che sono state realizzate con microparticelle di bioplastica; derivate da amido di mais e da scarti di arancia e cacao.
Un’idea nata un paio d’anni fa
In modo casuale, durante una cena che aveva tra gli ospiti Andreina Boero, presidente del gruppo di famiglia, e Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Iit.
«Le nostre bioplastiche rappresentano un’alternativa ai pigmenti tradizionali usati nelle pitture per interni», spiega Athanassia Athanassiou, responsabile del gruppo “smart materials”, materiali intelligenti, dell’Iit.
«Le microparticelle da amido di mais sono di colore bianco e sostituiscono il pigmento bianco per le vernici bianco-neutre. Quelle da arance e cacao sono di colore arancione e marrone e servono per le vernici colorate».
L’attenzione sull’inquinamento da plastica è oggi più alta che mai così come la ricerca di materiali sostitutivi.
Uno studio di Roland Geyer dell’Università della California di Santa Barbara, pubblicato l’anno scorso su Science Advances, stima in quasi 5 miliardi di tonnellate i rifiuti di plastica prodotti dagli anni ’50 e che non sono stati riciclati né inceneriti; riempirebbero un’area profonda 70 metri e ampia 57 chilometri quadrati, l’equivalente di una città come Mantova.
L’impegno di Coca-Cola e McDonald’s
La Coca-Cola si è impegnata ad aumentare entro il 2030 la percentuale di contenuto riciclato nelle sue bottiglie, dall’attuale 7% al 50%.
La McDonald’s si è data una scadenza ancora più vicina, il 2025, entro la quale vuole che posate, cannucce, bicchieri e confezioni siano al 100% fatte di materiale riciclato. La collaborazione tra Boero e Iit promette altri sviluppi.
Athanassiou ha già fatto sapere che il prossimo passaggio saranno le vernici con proprietà, anche loro di derivazione vegetale, idrorepellenti, antiossidanti e antimuffa.
Per ora le pitture derivate da mais, cacao e arance sono in fase di sperimentazione a Rivalta Scrivia (Alessandria), dove ha sede l’azienda.
Boero, che con i suoi 300 dipendenti e 85,4 milioni di ricavi nel 2016 è il più grande colorificio d’Italia, ha creato nel 2009 un centro di ricerca. Vi lavorano una trentina di persone, con il compito di sviluppare nuovi prodotti al passo coi tempi.
Francesco Margiocco