Qual è il suo rapporto con il caffè?
Il caffè ha sempre avuto un ruolo nella mia vita. Sia quando viaggiavo in tutto il mondo, attraversando diversi fusi orari, ma soprattutto ora che ho due bambini piccoli e sono molto impegnato. Mi fa sentire come se potessi conquistare il mondo.
Qual è il suo caffè preferito?
Il mio caffè preferito è quello che agisce nel minor tempo possibile. Preferisco meno caffè ma più forte, rispetto ad uno più lungo ma meno forte. Preferisco un espresso e mi assicuro che sia Lavazza.
Cosa unisce il caffè e il tennis?
Penso sia importante quando si viaggia in tutto il mondo essere certi di essere pronti, essendo un tennista. A volte un caffè ti dà la carica giusta per metterti in moto, altre volte aiuta prima di un match, persino prima di un allenamento. È un ottimo modo per darti lo stimolo ad ottenere di più da te stesso, talvolta si rischia di prenderne troppo, ma un po’ in fase di allenamento ha un ruolo importante.
Qual è il suo rapporto con l’Italia?
Il mio rapporto con l’Italia si è sviluppato nel corso di anni. Qui sono cresciuto. Da quando avevo 16 anni, giocavo qui ogni anno, e i fan italiani mi hanno sempre mostrato il loro calore. Per molti anni li ho delusi, ma sono anche cresciuto sotto i loro occhi, guadagnandomi il loro rispetto e loro hanno conquistato il mio. Ed è grazie a questa passione che ho vinto uno dei pochi tornei su terra rossa della mia carriera, al Foro Italico, a Roma. Sono stato in molti posti della penisola, da Firenze a Torino. Sono stato un po’ a Palermo. Sono appena tornato, proprio la settimana scorsa, da Venezia, dove sono stato per la prima volta. Alcuni dei luoghi più belli al mondo sono proprio in Italia e per me è sempre un piacere tornare qui.