ROMA – Un paese si è fermato e all’ombra dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia Coronavirus, c’è un esercito di micro e piccole imprese che si ritrova in mezzo a mille difficoltà perché il blocco totale dell’economia ha visto fermarsi “la loro
economia”. Parliamo in particolare di bar, ristoranti, discoteche, stabilimenti balneari che oltre ad essere un luogo di servizio, di convivialità, di confronto, lo sono anche di lavoro e di produzione di ricchezza.
Il pubblico esercizio è un comparto decisivo della filiera agroalimentare e del turismo non soltanto per il contributo fornito alla creazione di valore ma anche per essere un mercato di sbocco rilevante per le produzioni agroalimentari nazionali e fattore decisivo per l’attrattività del Paese.
L’indagine che riportiamo, è stata effettuata dalla Federazione italiana pubblici esercizi, su un campione di 640 imprese (principalmente micro) del mondo della ristorazione, del turismo e del tempo libero nel periodo 27 marzo al 2 aprile.
Coronavirus: l’impatto non si è limitato a un calo dei ricavi e dei margini di profitto delle imprese
Ma ad effetti negativi sulla struttura finanziaria. Quello che più preoccupa, infatti, è l’incertezza sul futuro. Il momento è difficile, la situazione è in continua evoluzione e non sempre appaiono chiare le scelte del Governo, che restano motivo in più di angoscia per le imprese.