MILANO – Namyang cerca il salto di qualità nel mercato sud coreano dei preparati a base di caffè solubile. E lo fa sfidando il dominatore storico di questo segmento – Dongsuh Foods Corporation – che lo presidia da oltre quarant’anni.
I cd. coffee mix “3in1” (caffè solubile, zucchero e crema, con o senza latte) costituiscono a valore circa il 46% dei consumi di caffè del paese asiatico.
Sommando la quota del solubile tradizionale si arriva a oltre il 50% .
Dongsuh è da decenni il market leader incontrastato del segmento, con una share pari tuttora all’80%.
Ai rivali tradizionali – quali Nestle (Nescafe) e LotteChilsung (Cantata) – si è aggiunto, da pochi anni, anche Namyang Dairy, che ha lanciato nel 2010 la referenza French Café.
Grazie al marketing aggressivo e all’impiego di testimonial celebri, il marchio ha conquistato quote significative di mercato, che ora intende ampliare. Sia in patria, che sui mercati internazionali.
E tanto per dimostrare che sta facendo veramente sul serio, Namyang ha inaugurato domenica a Naju, nella provincia del Sud Jeolla (all’estremo sud della penisola), un mega stabilimento per la produzione di solubile e coffee mix, che sorge su un’area di oltre 100 mila metri quadrati.
Completata in 2 anni, la fabbrica avrà a regime una capacità produttiva di 7.200 tonn di caffè solubile liofilizzato, ossia l’equivalente di 5 miliardi di pacchetti monodose.
La sua costruzione – costata 200 miliardi di won (circa 138 milioni di euro) – è stata interamente finanziata con risorse proprie della società.
“Intendiamo triplicare la nostra quota di mercato entro il 2016 portandola al 50% del totale.
Nei mercati esteri taglieremo, lo stesso anno, il traguardo dei 100 miliardi di vendite” ha dichiarato nel discorso di inaugurazione il presidente di Namyang Dairy Kim Yong, che ha aggiunto “grazie a questo nuovo stabilimento, i coffee mix diventeranno il nostro principale motore di crescita”.
Namyang guarda, in particolare, agli altri grandi mercati asiatici, dove intende sfidare il duopolio, Nestlé – Kraft Foods.
“Ci rivolgeremo ai consumatori cinesi, con prodotti di alto livello reperibili ovunque nel retail e nella Gdo” ha detto ancora Yong, precisando che Namyang affinerà la sue strategie commerciali anche in Giappone e Russia.
In sud Corea, le maggiori quote di mercato andranno conquistate soprattutto a scapito di Dongsuh.
Un’impresa non facile, soprattutto se si considera che quest’ultima azienda ha un obiettivo altrettanto ambizioso: portare il totale delle vendite – nella trentina di mercati in cui è presente – dagli attuali 55 milioni di dollari a circa un centinaio entro la metà del decennio.