MILANO – Quando si pensa ai paesi orientali, la prima bevanda che salta alla mente è il tè caldo di ogni tipo. La cultura di questo prodotto infatti è sempre stata ben radicata nelle zone dell’Est. Le cose però hanno cominciato a cambiare negli ultimi tempi, quando dentro le tazze fumanti della Corea ha trovato spazio il caffè. E, dove è presente il chicco, c’è anche il rito e l’atmosfera: ecco quindi che, insieme a questo nuovo trend, sempre più importante risulta la gestione di caffetterie e locali di impatto. Riportiamo un interessante quadro panoramico su questa nuova tendenza tutta orientale, da innaturale.com, dalla penna di Ivana De Innocentis.
Corea, è caffè mania
La predisposizione dei coreani per gli eccessi e la passione per la moda internazionale del caffè hanno alimentato sempre più la recente caffè-mania e hanno portato all’apertura di tantissime caffetterie colorate, stravaganti e instagrammabili. Degne di un vero e proprio tour.
In Corea il caffè ha clamorosamente sorpassato il tè
Recenti statistiche hanno evidenziato che negli ultimi decenni le vendite del tè, considerata per oltre un millennio bevanda nazionale e parte integrante delle abitudini e dei rituali quotidiani dei coreani, sono clamorosamente in declino. Complice appunto la scoperta e il successo del caffè istantaneo e di quello espresso.
I numeri parlano chiaro
Le vendite annuali di tè sono passate da un picco di 200 miliardi di won (circa 180 milioni di euro) a metà degli anni 2.000 a 50 miliardi di won negli ultimi dieci anni. Mentre quello del caffè è passato da 400 miliardi di won arrivando fino a 7.000 miliardi.
Il caffè è stato una bevanda popolare in Corea sin dalla fine degli anni ‘60
Quando il produttore locale Dongseo iniziò a vendere caffè istantaneo. La svolta del mercato locale si verificò però a metà degli anni 2000. Con l’arrivo del caffè espresso e di altre bevande espresse a base di caffè quali caffelatte (detto latte, in inglese) o caffè freddo.
Seoul, città dei caffè creativi e instagrammabili
Secondo recenti statistiche il considerevole aumento del consumo di caffè di questi ultimi anni riguarda soprattutto la Corea del Sud. Dove è stato stimato che nell’ultimo anno sono state consumate circa 512 tazze. La città simbolo della caffè-mania coreana è la capitale Seul, città non a caso famosa per il record mondiale di concentrazione di punti vendita di Starbucks.
Al di là delle grandi catene internazionali, a Seul potete infatti trovare innumerevole piccole caffetterie
Qualcuna addirittura con una propria torrefazione, molte delle quali si distinguono per originalità e creatività. Una tappa d’obbligo per gli amanti della cosiddetta latte art è il C.Through. Dove potete ordinare uno degli straordinari capolavori di Lee Kang Bin, tra cui riproduzioni su schiuma di note opere d’arte, disegni di paesaggi in stile orientali o famosi personaggi dei cartoni.
Altrettanto spettacolari i caffè serviti al Takeout Drawing
Dove la fantasia non ha davvero limiti; una delle specialità della casa è un espresso sormontato da una soffice e bellissima montagna bianca fatta di meringa artigianale.
I millennial (e non) appassionati di cibi e bevande di colore rosa rosa non possono farsi scappare una tazza di caffè colorato o un milk tea fruttato presso il Pink Café o il suo distributore automatico; o un cappuccino all’Hello Kitty Cafè con tanto di decorazione a forma di gattino.
Tante anche le caffetterie stravaganti
Tra cui il Thanks Nature Café, dove è possibile sorseggiare un caffè decorato con soffice panna ovina e mangiare waffle alla fragola e alla banana. Il tutto in compagnia di due pecore che scorrazzano nel negozio. Un ultimo singolare caffè di Seul che merita di essere menzionato è il Poop Cafè, diventato famoso in tutto il mondo per il suo concept ironico e unico dedicato ai bisogni e per i suoi deliziosi cappuccini serviti in spiritose tazze a forma di water.