CORDENONS (Pordenone) – Il distributore automatico del caffè del municipio è diventato accessibile anche ai non vedenti. Il touch screen per loro non sarà più un problema.
A promuovere l’iniziativa è stata la sezione provinciale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, con sede a Pordenone; a realizzarla la Dap distributori srl di Porcia, ditta che a Cordenons ha l’appaltato per i distributori automatici negli edifici comunali; ad avallarla l’amministrazione Delle Vedove.
Etichette in braille
«Sulla pulsantiera touch screen del distributore – dice Stefano Venier, titolare della Dap – in corrispondenza di ciascuna bevanda erogata, abbiamo posizionato un’etichetta adesiva e trasparente con una lettera in braille – la scrittura per i non vedenti – che consente al non vedente di identificarla, passando poi a selezionarla con il dito». È disponibile anche una breve legenda, sempre in braille, preparata dai volontari dell’Unione ciechi.
L’idea è dunque semplice, di facile attuazione e poco costosa (poche decine di euro a distributore), ma non era mai stata realizzata prima da nessuna ditta.
Abbattere le barriere
Quello del municipio di Cordenons è il primo distributore in provincia ad abbattere una “barriera” che ii sistemi touch screen sta creando all’autonomia delle persone che non vedono o che vedono poco. Mancando le nuove pulsantiere di tasti in rilevo, queste persone non riescono a selezionare da sole le opzioni.
La richiesta alla Dap l’ha fatta l’Unione ciechi in quanto nell’organico comunale è presente un dipendente non vedente, socio dell’associazione. Ma al distributore vi possono accedere anche i cittadini. Inoltre l’iniziativa non si fermerà qui.
Anche negli altri edifici del Comune
«Interverremo – annuncia il sindaco Andrea Delle Vedove – anche sui distributori di caffè degli altri edifici comunali. È un piccolo servizio, ma importante per chi ha disabilità visive».
La promozione dell’autonomia di queste persone è l’obiettivo che persegue da anni l’Unione dei ciechi, anche con azioni di sensibilizzazione delle istituzioni rispetto al tema dell’abbattimento delle barriere nei luoghi pubblici.
Soluzioni applicabili
La tecnologia touch screen che ha rivoluzionato tutti gli elettrodomestici e i dispositivi informatici è una di queste. «Si è diffusa – dice Daniela Floriduz, presidente della sezione provinciale dell’Unione ciechi – per una ragione puramente estetica, ma sta inibendo l’autonomia dei non vedenti». Le soluzioni – dalle etichette adesive in braille ai lettori vocali – ci sono, basterebbe applicarle.
«Con la Dap – dice Floriduz – c’è stata un’ottima collaborazione, la stessa che dovrebbe esserci con tutti i soggetti che si occupano di accessibilità». Ieri Floriduz e Venier erano a colloquio con il sindaco.
«L’amministrazione comunale – dice Delle Vedove – sta già collaborando con il cordenonenese Paolo Facchin (Cordenons senza barriere) e di sicuro farà lo stesso con l’Unione ciechi per studiare interventi che favoriscano la piena autonomia delle persone disabili».
Milena Bidinost