MILANO – Uno studio universitario può allungare la vita, se sostiene che la pausa caffè fa bene al lavoro, perché aiuta l’impiegato a resistere allo stress da ufficio socializzando anche con i colleghi, scambiando con questi ultimi opinioni professionali e condividendo le proprie frustrazioni lavorative.
È quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista Symbolic Interaction e condotto da Pernille Stroebaek dell’Università di Copenaghen su dipendenti del pubblico impiego.
Già altri studi hanno certificato l’importanza delle pause in ufficio: ad esempio, uno studio coordinato da Lila Davachi e condotto da Arielle Tambini del dipartimento di psicologia della New York University e pubblicato sulla rivista Neuron dimostrava che con le pause il cervello recupera e riesce a «carburare» meglio, con ricadute positive sulla produttività a lavoro.
In questo studio i danesi hanno visto che i gruppetti di colleghi che si formano al bar o magari davanti le macchinette del caffè nei corridoi dell’ufficio, fanno bene all’impiegato aiutandolo a reggere lo stress lavorativo.
Sono un momento importante di socializzazione, ed anche di scambio di opinioni professionali, nonché per sfogare le proprie frustrazioni lavorative.
Insomma di fronte alla macchinette del caffè si formano dei veri e propri gruppi di supporto che potrebbero essere di giovamento alla produttività stessa dell’azienda.