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giovedì 21 Novembre 2024
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Contrordine, il caffè non fa male al cuore. E’ un falso mito

Lo sostiene uno studio pubblicato su Jama internal medicine. La caffeina ad alte dosi non provoca aritmie cardiache. L'esperto: "Non ci sono prove che faccia male"

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MILANO – La caffeina non provocherebbe aritmie cardiache in pazienti ad elevato rischio cardiologico. Arriva dal Brasile, da cardiologi e nutrizionisti dell’Università Federale di Rio Grande do Sul di Porto Alegre, l’ultimo tra gli studi che scagionano il caffè da molti considerato un ‘nemico del cuore’.

La ricerca. Gli autori dell’indagine – che hanno pubblicato il oro lavoro sul Jama internal medicine hanno somministrato a 25 pazienti con insufficienza cardiaca sistolica, a intervalli di sessanta minuti e in un arco di tempo di 5 ore, 500 milligrammi totali di caffeina (grosso modo il quantitativo di 4 caffè americani) diluita in caffè decaffeinato. Ad altri 26, che soffrivano della stessa patologia, hanno invece offerto, per così dire, caffè decaffeinato con placebo. Nella ricerca né i medici né i pazienti erano a conoscenza chi assumeva cosa: caffeina o placebo.

Dosi elevate. “L’ingestione acuta di dosi elevate di caffeina non ha indotto aritmie nei pazienti con insufficienza cardiaca sistolica cronica, a riposo e durante esercizio fisico ad oggi – hanno concluso i medici brasiliani – non ci sono prove solide per sostenere la comune raccomandazione di limitare il consumo di caffeina nei pazienti a rischio di aritmia “.

Tè, cola e cacao. Numerosi studi, clinici ed epidemiologi, hanno scagionato da qualche anno, la caffeina, questo alcaloide che è nella pianta del caffè e del tè ma anche della cola, del cacao , dalla responsabilità di nuocere a chi ha problemi cardiovascolari. Nel frattempo però si continua a limitare il consumo di caffè a chi ne è affetto.

“Il caffè è stato a lungo ingiustamente demonizzato. E continua ad esserlo – conferma Filippo Crea, direttore del Polo di Scienze cardiologiche del Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma – ma in realtà, parlando dal punto di vista cardiovascolare, non sono mai emerse prove che ne giustificassero la demonizzazione: non ci sono evidenze scientifiche che questa bevanda favorisca aritmia, che aumenti la pressione o anche il rischio ischemico”.

“Questo studio poi, ci tranquillizza ulteriormente, e a maggior ragione per così dire rispetto ad altre indagini – spiega ancora Crea – perché valuta gli effetti di dosi di caffeina elevate su una popolazione a rischio aritmico. Basti pensare che, come si legge dal lavoro pubblicato, oltre la metà dei 51 pazienti arruolati dai cardiologi brasiliani soffre di un tipo di scompenso cardiaco nel quale proprio l’aritmia, e il conseguente arresto, rappresenta la principale causa di decesso”.

L’irrazionalità

“Quello del caffè e della percezione dei suoi effetti negativi sulla salute del cuore è solo un esempio di una tendenza che va oltre questa bevanda. C’è in giro molta irrazionalità nel propagandare e credere a danni cardiaci che non ci sono, ma anche vantaggi che non esistono per diversi e prodotti – conclude Crea – . Vengono pubblicizzati come buoni per il cuore alimenti che abbasserebbero i livelli di colesterolo, per esempio. Un paio di casi sono il riso rosso e alcuni yogurt. Ma nessuna prova lo dimostra. Per non dire che si può ‘abbassare il colesterolo’ anche senza vantaggi per il cuore”.

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