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martedì 05 Novembre 2024
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Caballini: “Insieme, per rendere la piccola Italia una grande Italia”

Il conte: "Mi auguro che la cassa di risonanza della nostra iniziativa sia talmente favorevole, per la ripresa dell’horeca e per far si che la candidatura sia trasmessa finalmente a Parigi dove penso che verrà valutata positivamente. Domani si faccia un passo decisivo verso questo riconoscimento che io definisco giusto.”

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ROMA – In occasione della conferenza stampa romana in cui è stata presentazione della candidatura del “caffè espresso italiano fra cultura, socialità, rito e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”, non poteva mancare il punto di vista di chi ha fatto partire tutto l’iter per il riconoscimento Unesco, il Conte Giorgio Caballini di Sassoferrato, presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale.

A Roma, un altro passo nel lungo percorso verso l’Unesco

“Il caffè in questo periodo, rappresenta un momento di ritualità, socialità di cui tutti noi abbiamo bisogno, dato i “mala tempora currunt”. C’è bisogno di ritrovare la condivisione, l’amicizia tra le persone e il caffè rappresenta questo a tutti i livelli, dal Brennero a Lampedusa. L’appoggio del Ministero è importante e ci auguriamo che la nostra candidatura per il suo valore simbolico, possa esser approvato. E’ un progetto che sto portando avanti dal 2014 e ora i tempi sono maturi a favore dell’Italia e del caffè espresso.”

E invece Caballini, cosa ci dice della carta dei valori firmata dalle comunità emblematiche

“Le comunità emblematiche sono numerose e speriamo che se ne uniscano anche delle altre, perché ogni regione e provincia ha delle sue caratteristiche. Gli italiani sono bravi perché sono eclettici e in questo caso siamo riusciti anche a fare squadra. L’espresso è una miscela, e valorizziamo gli elementi fondanti della nostra tradizione. Ogni regione ha le sue sfumature. Tutti insieme siamo una forza, uniti per rendere la piccola Italia una grande Italia.”

Che cosa ci attende con le iniziative per sabato 26 marzo

“Ciascuna comunità ha previsto un proprio programma, tra musei, i bar storici e i teatri. Il filo conduttore è quello di offrire il caffè a tutti coloro che interverranno e che firmeranno la carta dei valori per supportare la candidatura all’Unesco di Parigi. Che si può sostenere anche su internet promuovendo la conoscenza del progetto. La differenza la farà anche l’appoggio popolare. L’espresso, lo conoscono tutti. Ci si trova nel bar in modo trasversale senza distinzioni di genere, di religione, di reddito: il caffè è il più grande elemento di socialità in Italia.

Mi auguro che la cassa di risonanza di questa nostra iniziativa sia talmente favorevole, sia per la ripresa generale dell’horeca sia per far sì che la candidatura sia trasmessa finalmente a Parigi, dove credo che verrà valutata positivamente. Spero che quello di oggi sia un passo decisivo verso questo giusto riconoscimento.”

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