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venerdì 22 Novembre 2024
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Consumi di caffè triplicati per il Messico, Costa Rica punta al rilancio della produzione

Il consumo pro capite di caffè è passato dai 350 grammi di una decina di anni fa agli attuali 1,2 kg. Secondo il presidente esecutivo dell’Istituto del caffè della Costa Rica (Icafé) Ronald Peters, la produzione di caffè della Costa Rica è destinata a subire un calo del 15%.

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MILANO – I consumi messicani di caffè sono triplicati nell’arco dell’ultimo decennio e seguiteranno a crescere anche negli anni a venire. Lo ha dichiarato, in un’intervista, il presidente dell’associazione messicana della catena produttiva del caffè (Amecafé) Rodolfo Tauberet citando cifre secondo le quali il consumo pro capite è passato dai 350 grammi di una decina di anni fa agli attuali 1,2 kg: un dato ancora relativamente basso, che presenta dunque notevoli margini di crescita ulteriore.

A livello promozionale Amecafé sosterrà le campagne di divulgazione dell’industria volte sfatare i pregiudizi diffusi sui presunti danni arrecati dal caffè alla salute. “Il caffè ha più di un migliaio di elementi nutritivi utili all’organismo e quasi il doppio di antiossidanti del tè verde” ha dichiarato Tauberet sottolineando l’importanza della corretta informazione sui benefici apportati dalla bevanda.

Costa Rica: Governo punta al rilancio e la riqualificazione del settore caffè

La produzione di caffè della Costa Rica è destinata a subire un calo del 15% dovuto principalmente alle forti precipitazioni che hanno colpito il paese l’anno passato. Lo afferma il presidente esecutivo dell’Istituto del caffè della Costa Rica (Icafé) Ronald Peters, secondo il quale il raccolto di quest’anno non raggiungerà il milione e mezzo di sacchi da 60 kg.

La produzione costaricana è in declino da una decina di anni a questa parte, principalmente a causa degli elevati costi di produzione – ha osservato Peters – ma l’anno scorso il “peso maggiore lo ha avuto il clima”. La speranza è ora che la forte ripresa dei prezzi motivi i 55 mila produttori locali e rilanciare la produzione.

A questo scopo, Icafé ha varato un progetto di rinnovo delle piantagioni volto a recuperare le superfici produttive perse negli anni a favore di altre colture. L’istituto si sta inoltre muovendo per il riconoscimento dell’indicazione geografica protetta per il caffè costaricano sui mercati internazionali, secondo uno schema simile a quello seguito dalla Colombia. Il caffè è la terza voce dell’export agricolo della Costa Rica, dopo le banane e l’ananas.

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