MILANO – La Fipe ha dedicato un’indagine sui consumi delle famiglie in tempi di crisi. Con un particolare focus sulla colazione. Secondo l’indagine la quota di chi ogni mattina fa una colazione adeguata scende lentamente nel tempo.
E per «colazione adeguata» si intende una colazione in cui non si assumono soltanto tè o caffè, ma si beve latte e/o si mangia qualcosa. In particolare, nel 2007 chi effettuava una colazione adeguata era il 78,6% contro l’80,1% del 2012.
Meglio variare: latte, caffè, tè, un succo di frutta con dei biscotti, oppure un po’ di pane con della marmellata spalmata; uno yogurt o un frutto. Ma quanto costa fare la spesa per la colazione in tempo di crisi?
Per un litro di latte intero, due vasetti di yogurt, marmellata, un pacco di caffè e uno di fette biscottate e un bottiglia di succo di frutta in media si spende in media 17 euro (mese maggio).
Il Movimento Difesa del Cittadino e il Codacons hanno infatti rilevato i prezzi di alcuni prodotti tipici della colazione italiana. Le rilevazioni, svolte dalle sedi locali in molte città di Italia, sono state realizzate nell’ambito del progetto Famiglie&Consumi, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Le rilevazioni sono state effettuate ogni mese a partire da gennaio e non si rilevano grandi differenze di prezzo. Divari si rilevano invece a livello territoriale e distributivo.
Geograficamente costa più comprare i prodotti per la colazione al Sud (19,2 euro) rispetto al Nord (18,5 euro) e al Centro (17,6 euro). Per quanto riguarda il canale distributivo nella grande distribuzione si può risparmiare un poco, circa il 2%.
Il consumo e il prezzo del latte
Tra gli alimenti più rappresentativi della colazione Italia c’è il latte:secondo Assolatte nel 2012, ogni italiano consuma in media 54 litri di latte.
Un litro di latte intero fresco ha un prezzo medio di 1,40 euro, con una forbice che va da 1,80 (rilevato in un negozio al dettaglio ad Ascoli Piceno) a 1,19 (presso un supermercato di Matera).