MILANO – Crisi e inflazione non scoraggiano i consumi di caffè degli americani, che si mantengono ai livelli record di inizio anno e crescono addirittura a nuovi massimi storici nella fascia 18-24. Così l’edizione autunnale del National Coffee Data Trends (NCDT), diffuso ieri in occasione della Giornata nazionale del caffè, che ricorre negli Usa (come in altri paesi) il 29 settembre, e a pochi giorni dalla Giornata internazionale del caffè dell’Ico.
L’indagine, svolta su un campione rappresentativo della popolazione adulta americana, mostra un mercato che non sembra risentire della difficile congiuntura attuale, nonostante il sentiment generale sia sensibilmente degradato.
Il numero di persone che affermano che la loro situazione finanziaria sia peggiorata negli ultimi 4 mesi è cresciuto infatti del 59% rispetto all’indagine di gennaio. E 6 intervistati su 10 dichiarano di essersi fatti più cauti per quanto riguarda le abitudini di consumo.
Ma nessuno, a quanto pare, intende rinunciare al piccolo piacere quotidiano di un buon caffè
Gli americani si bevono ogni giorno 491 milioni di tazze di caffè. La percentuale di intervistati che dichiara di avere bevuto caffè nel giorno precedente si conferma ai massimi ventennali raggiunti a gennaio (66% degli americani di età superiore ai 18 anni).
E tra i giovanissimi (fascia 18-24) raggiunge un nuovo massimo storico del 51%, che supera il precedente record del 50% registrato nel settembre del 2020.
L’area geografica più “caffeinizzata” del paese risulta essere il nord-est: qui dichiara di avere bevuto caffè il giorno precedente il 72% degli intervistati. Tale percentuale scende al 66% nell’ovest e al sud. Fanalino di coda il Midwest, con il 63%.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.