MILANO – «I dati sui consumi resi noti dalla Confcommercio confermano le tendenze e i timori diffusi da tempo dall’industria alimentare: si prevede per fine anno un calo a valori costanti per i soli consumi alimentari di circa 2,8 punti percentuali».
Lo afferma il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua Magliani. «Questo dato significa per il settore – aggiunge Ferrua Magliani – una contrazione in termini reali tra il 2007 e il 2012; di quasi 10 punti percentuali. Una caduta inimmaginabile sino a pochi anni fa. E, stante le previsioni Istat sul pil per il 2013, con ogni probabilità il fondo è ancora lontano».
«In queste condizioni – prosegue il presidente di Federalimentare – serve un intervento urgente per i meno abbienti. E in favore dei tanti giovani esclusi dal mercato del lavoro. Ai quali al momento ogni prospettiva sembra negata.
Inaccettabile invece l’inasprimento della pressione fiscale e l’ulteriore penalizzazione dell’Iva che, sebbene limitata alla sola aliquota del 21%, va a colpire diversi generi alimentari anche di largo consumo, tra i quali birra, vino, caffè, acque minerali e bibite, che costituiscono quasi il 25% del fatturato del settore».
«Occorre invece restituire potere d’acquisto ai cittadini – conclude Ferrua Magliani -, sempre più in difficoltà a causa della durata della crisi, e rilanciare così l’economia».