venerdì 21 Febbraio 2025
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Consorzio promozione caffè spiega come preparare un espresso più sostenibile

Michele Monzini, presidente del Consorzio: “I consumi continuano a evolvere influenzati da numerosi fattori come la sostenibilità, che oggi determina sempre di più le scelte di acquisto, le abitudini e i comportamenti. Anche per onorare un rito quotidiano di gusto e piacere come il caffè, i consumatori si dimostrano attenti a limitare il proprio impatto sull’ambiente, in particolare dal punto di vista dell’energia e delle emissioni di gas serra”

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MILANO – La sostenibilità parte dai gesti quotidiani, e perfino la preparazione del caffè può diventare un’occasione per adottare comportamenti più attenti all’ambiente. Limitare i consumi energetici e le emissioni nocive nel tempo può generare un impatto positivo, e farlo mentre si gusta una tazzina di caffè rende il tutto ancora più piacevole.

La moka: una tradizione virtuosa secondo Consorzio promozione caffè

Compagna fedele di molti italiani fin dal risveglio, la moka è da oltre 90 anni un’icona del consumo domestico. Ma a differenza di altri oggetti considerati d’epoca, che con il tempo non si sono rivelati amici dell’ambiente, è riuscita a evolversi e a stare al passo con i tempi. Secondo uno studio condotto dall’Accademia dei Georgofili nel 2021 , il modello tradizionale per il fornello a gas ha un’impronta di carbonio contenuta che non supera i 51 g CO2e, mentre quello più moderno idoneo per i piani cottura a induzione rilascia 48 g CO2e consumando 6,8 Wh di energia elettrica .

Per preparare un caffè con la moka che sia buono per il palato ma anche per l’atmosfera basta seguire il Disciplinare della moka firmato dal Comitato italiano del caffè , posizionando la caffettiera sul fornello più piccolo e utilizzando la fiamma contenuta all’interno del diametro della caldaia, con una potenza di gas o di energia elettrica che deve essere contenuta.

Fondamentale non è solo la cottura, ma anche la preparazione: è bene riempire il serbatoio inferiore di acqua fino a filo della valvola di sicurezza, mentre la polvere di caffè deve essere rasa rispetto al filtro a imbuto.

Rispettare le corrette quantità può rivelarsi utile anche per limitare gli sprechi di energia e di emissioni, nonché per preservare il gusto.

Esagerare con la quantità di acqua o con la pressatura della polvere, infatti, non aiuta il liquido a risalire attraverso il filtro, allungando in modo non necessario i tempi di preparazione e quindi i consumi energetici. Il tempo di cottura non supera i cinque minuti: si potrà spegnere la fiamma non appena si avverte l’inconfondibile brontolio, segno della fine dell’erogazione.

Consorzio promozione caffè: risparmiare energia anche con cialde e capsule

Anche chi ama la velocità delle macchine a cialde o capsule, preferite da circa il 65% degli italiani , può imparare a essere virtuoso dal punto di vista energetico. La maggior parte dei dispositivi oggi in commercio è pensata per offrire un’esperienza simile a quella del bar nella comodità di casa ottimizzando il più possibile i consumi di energia elettrica.

La potenza di un apparecchio automatico può variare, in media, tra gli 800 e i 1.200 W, inferiore rispetto ad altri piccoli elettrodomestici di uso quasi quotidiano come la friggitrice ad aria (tra i 1.400 e i 2.000 W) e il phon (tra i 600 i 2.400 W). Per ridurre ulteriormente lo spreco di energia, è consigliabile scegliere una macchina dotata della funzione di spegnimento automatico. Lasciandola nella modalità stand-by, quindi non completamente spenta, assorbe circa 1 W ogni ora: un consumo inutile, in quanto i modelli attuali sia per cialde sia per capsule si scaldano in pochi secondi.

“I consumi continuano a evolvere influenzati da numerosi fattori come la sostenibilità, che oggi determina sempre di più le scelte di acquisto, le abitudini e i comportamenti. Anche per onorare un rito quotidiano di gusto e piacere come il caffè, i consumatori si dimostrano attenti a limitare il proprio impatto sull’ambiente, in particolare dal punto di vista dell’energia e delle emissioni di gas serra”, dichiara Michele Monzini, presidente di Consorzio promozione caffè, che da oltre 30 anni riunisce le principali aziende che producono e commercializzano le diverse tipologie di caffè oltre che i produttori di macchine professionali per l’horeca e fornitori di attrezzatura.

Monzini aggiunge: “Il settore del caffè negli ultimi anni ha affrontato un importante percorso di sviluppo sostenibile ed è un valore aggiunto che le principali modalità di consumo domestico, la più tradizionale moka e le più moderne macchine automatiche, dimostrino di cambiare in questo senso e di inserirsi nel contesto di stili di vita più sostenibili, continuando ad accompagnare gli italiani con l’aroma inconfondibile di questa bevanda”.

Note

[1] Accademia dei Georgofili, Carbon footprint di una tazzina di caffè, 2021.

[1] Il consumo energetico e la produzione di emissioni di CO2 sono riferiti a una tazzina di caffè di 40 ml.

[1] Il disciplinare si riferisce alla bevanda moka, preparata con una caffettiera caricata con caffè tostato e macinato (non con caffè solubile). La caffettiera di riferimento per il metodo di preparazione è una 3 tazze, in vista della sua rappresentatività nel mercato Italia. Per maggiori informazioni: link

[1] “Gli Italiani e il Caffè”, indagine condotta da AstraRicerche per il Consorzio Promozione Caffè a maggio 2023 su un campione di 1.011 intervistati 18-65enni statisticamente rappresentativi della popolazione.

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