FIRENZE – Si è tenuta nella cornice di Palazzo Medici Riccardi “Vending Florence” (FOTO in alto), la convention sulle novità del mercato della Distribuzione Automatica organizzata da Confida, l’associazione italiana distribuzione automatica e Aneda, l’omologa associazione spagnola.
Nella conferenza è stata presentata un’indagine sul rapporto tra gli italiani e la distribuzione automatica da cui emerge che il 52% dei consumatori dichiara di aver utilizzato un distributore automatico di cibi e bevande nell’ultimo anno e il 77% si dichiara soddisfatto del servizio.
“La distribuzione automatica è un settore di filiera innovativo e dinamico – spiega Piero Angelo Lazzari, presidente di Confida – con un mercato che vale 3,4 miliardi di euro con circa 5 miliardi di consumazioni erogate all’anno da 800 mila macchine da vending di cui le nostre aziende italiane sono i fabbricanti leader in tutto il mondo”.
“Tuttavia non ci accontentiamo di questi numeri – prosegue Piero Angelo Lazzari – perché il consumatore sta rapidamente cambiando: è più attento alla qualità dei prodotti, desidera prodotti e servizi diversificati in base ai suoi gusti e vuole interfacciarsi con macchine tecnologicamente avanzate. I prossimi anni rappresenteranno quindi una sfida importante per il vending che dovrà allinearsi a queste nuove esigenze del consumatore e già lo sta facendo”.
La qualità e l’ampliamento dell’offerta alimentare rappresentano un punto centrale della strategia del settore. Confida ha dato vita ad una certificazione specifica per il settore del Vending chiamata TQS Vending, realizzata in collaborazione con CSQA, che permette a enti pubblici, aziende private e soprattutto al consumatore di valutare la qualità del servizio offerto tramite il distributore automatico. Mentre una seconda certificazione, chiamata DTP-114, è stata fatta per elevare la qualità del caffè in grani che rappresenta circa il 55% delle consumazioni erogate attraverso i distributori automatici.
“Oltre all’impegno sulla qualità del servizio e dei prodotti – continua il presidente di Confida – il settore si sta sempre più orientando anche per una ampliamento dell’offerta alimentare per tener conto delle differenti esigenze nutrizionali, alimentari e di gusto”.
Il secondo trend del vending del futuro è la tecnologia. La pausa caffè o lo spuntino in ufficio come a scuola o in università diventerà nei prossimi anni sempre più tecnologica. I distributori automatici di cibi e bevande stanno integrando funzioni “intelligenti”.
Si parla oggi di smart vending in relazione a distributori automatici che integrano schermi touch, sistemi di telemetria, pagamento tramite mobile, controllo da remoto della macchina e dell’assortimento dei prodotti, incrocio tra i dati (“Big Data”) della macchina con dati esterni (es. temperatura, numero di dipendenti dell’azienda ecc) fino a modelli di comunicazione interattiva col cliente e analisi delle sue preferenze.
“Siamo solo all’inizio della rivoluzione digitale del vending – conclude Piero Lazzari, presidente di CONFIDA – ma sappiamo già che le nuove macchine sono in grado di cambiare radicalmente il rapporto col consumatore che potrà attraverso uno schermo touch o tramite lo smartphone personalizzare la propria bevanda, ordinarla e pagarla con una App di pagamento”.
Le smart vending sono già 80.000
Le smart vending machine secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano sono già 80.000, circa il 10% dei distributori automatici.