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VENDING – Gli italiani non rinunciano alla pausa caffè alla macchinetta

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MILANO – La distribuzione automatica, il vending, è un settore, con i suoi 30.000 addetti e un fatturato di filiera pari a 2,62 miliardi, che fa registrare applicazioni sempre più innovative con l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione, ma che è ancora fortemente legato alla tradizione del caffè espresso e alla pausa ristoro nei luoghi di lavoro.

A fronte di una più generale contrazione dei consumi, che riguarda anche la distribuzione automatica (-1,14%), si registra un aumento del consumo di bevande calde (+2,14%). Dall`aggiornamento dello studio di settore curato da Accenture per conto di Confida da ormai diversi anni, il parco macchine installato nel 2013 è di circa 2.400.000 distributori automatici di cui circa 1.600.000 riguarda le piccole macchine per ufficio funzionanti a capsule e cialde, mentre la restante parte è riferita ai grandi distributori automatici di bevande calde, fredde e prodotti solidi preconfezionati.

Oltre 6 miliardi i prodotti erogati in un anno, ma due da soli coprono circa il 75% delle erogazioni: il caffè espresso (circa 4 miliardi) e l`acqua (circa 700 milioni di bottiglie da 0,5 litri). Centinaia le referenze di bevande, succhi e snack offerti dal settore, nella quasi totalità prodotti di marca o di tradizione del territorio, che però coprono poco più del 25% del fatturato.

Un servizio quindi che nonostante la grande leva dei due prodotti trainanti, investe in assortimento, logistica e qualità per offrire la più completa pausa agli utenti. La strada della qualità intrapresa dalla distribuzione automatica, anche grazie a due certificazione di Settore: la certificazione di servizio TQS Vending e la certificazione DTS 114 per le miscele di caffè in grani specifiche per il vending, assicura maggiori garanzie al consumatore.

Questo ha comportato un inevitabile aumento dei prezzi al consumo. Proprio per questo motivo il 2013 ha registrato un aumento di fatturato pari allo 1,09% a fronte di una diminuzione delle consumazioni che è risultata del -1,14%. Da non dimenticare l’aumento dell’aliquota IVA dal 4 al 10% entrato in vigore il 1° gennaio 2014 che ha sicuramente da un lato penalizzato il settore e dall’altro reso necessario un adeguamento dei prezzi delle consumazioni.

Difficile il momento per il comparto manufatturiero della filiera, in particolare per i produttori di distributori automatici, sistemi di pagamento e accessori, che sono stati la prima componente a risentire del difficile contesto economico.

“Anche la distribuzione automatica italiana risente degli effetti della recessione che da alcuni anni è causa di una minore propensione ai consumi. Questo lo possiamo osservare dalla particolare contrazione dei prodotti complementari nella pausa caffè” dice Lucio Pinetti, Presidente di CONFIDA – Associazione Italiana Distribuzione Automatica.

“In questo contesto – continua Pinetti – ci preme fare una precisazione sul fatto che da alcuni anni gli investimenti per l’acquisto di nuovi apparecchi si sono contratti; ne consegue che per un vero rilancio di tutta la filiera è necessario il sostegno alle nostre imprese attraverso il beneficio degli sgravi fiscali, ad iniziare dalle industrie manifatturiere del vending”.

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