MILANO – Il nuovo Dpcm, decreto del presidente del consiglio dei ministri professor Giuseppe Conte, racchiude importanti novità, molte delle quali riguardano proprio uno dei settori già duramente colpito dal lockdown e dalle misure di sicurezza anti-contagio: bar, ristoranti, pasticcerie e locali, dovranno rispettare ulteriori restrizioni con un limite nel servizio e negli orari: il decreto che porta la firma del presidente Giuseppe Conte e del ministro Roberto Speranza, che sarà in vigore per i prossimi trenta giorni impone la chiusura alle 24 ma e dalle 21 sarà vietato consumare in piedi. Decisione non condivisa da Confesercenti, che fa sentire la sua voce in rappresentanza di molti gestori italiani. Leggiamo la notizia dal sito arezzonotizie.it.
Confesercenti commenta le nuove disposizioni
Le regole di distanziamento, sia all’interno che all’esterno di bar e ristoranti permettono ai titolari di garantire un servizio sicuro alla propria clientela. I titolari delle attività fino ad oggi hanno dimostrato tra l’altro di svolgere con professionalità il loro lavoro e di prestare particolare attenzione alle regole di distanziamento sociale per contenere la diffusione del Covid. Misure che tendono a individuarli come responsabili della diffusione del Coronavirus sono sbagliate perché colpiscono un’intera categoria già in difficoltà.
Sono invece necessari controlli più diffusi e più attenti negli spazi pubblici dove si assembrano persone, spesso giovani, senza alcun controllo da parte delle autorità, magari consumando superalcolici come è dimostrato dai fatti di cronaca segnalati alla Cadorna il weekend appena concluso.
Confesercenti naturalmente non sottovaluta la crescita dei contagi e ritiene una priorità la salute dei cittadini. Al tempo stesso è convinta che l’aumento dei contagi di queste ore non possa essere frenata semplicemente chiudendo in anticipo bar e ristoranti, o eliminando i posti esterni ai locali.