MILANO – Quali sono le conseguenze del Coronavirus? Febbre, tosse, nel peggiore delle ipotesi, complicazioni respiratorie? Non è materia per medici e ospedali: il più grande effetto di questo virus pare interessare l’economia italiana. Per rendersi meglio conto di quanti danni stia portando questa emergenza sanitaria, ci si appiglia ai numeri. Li riportiamo dal sito italiaoggi.it.
Confcommercio: l’economia senza anticorpi contro il Coronavirus
Un calo del fatturato del 10/15% per i bar e nel settore alberghiero una media del 35/40% di disdette, con picchi anche del 60/70% per alcuni hotel, con percentuali simili anche per i tour operator. E’ questa, secondo il segretario generale di Unione Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza, Marco Barbieri, interpellato da askanews, la conseguenza dei provvedimenti restrittivi in vigore da domenica scorsa in Lombardia per evitare la diffusione del contagio da Coronavirus.
“Ogni anno arrivano a Milano 400 mila turisti”, ha sottolineato Barbieri per dare un’idea delle dimensioni del danno economico potenziale per l‘economia lombarda. “E in media ognuno di questi 400 mila turisti rimane in città 2 giorni, due giorni e mezzo. Con capacità di spesa di 1.200 euro al giorno”.
Il segretario generale Confcommercio Barbieri distingue tre fasi
Ognuna delle quali ha inciso in maniera diversa sul giro d’affari del commercio milanese. La prima fase, iniziata prima dei provvedimenti, che ha registrato le conseguenze della psicosi Coronavirus sulle imprese cinesi, per esempio i ristoranti. Ma anche le italiane che fanno import-export con la Cina. L’incidenza del calo del business è stata del 15% (a cui si è aggiunto un analogo calo in seguito agli ultimi provvedimenti).
C’è stata poi una seconda fase, dettata dal provvedimento di venerdì scorso, quello sui dieci comuni della cosiddetta zona rossa, con “450 imprese”. Molte delle quali sono passate da 100 a zero di fatturato. Infine la terza fase, quella dell’intervento diretto nei settori dei bar, con chiusura dalle 18, che ha inciso nelle discoteche e indirettamente nel settore alberghiero.
“Va considerato – ha aggiunto Barbieri – che l’economia milanese incide sull’economia italiana per il 10% e il 22% della lombarda su quella italiana”.
Confcommercio non è ancora in grado di valutare l’impatto degli ultimi provvedimenti sul Pil nazionale
“Per una stima corretta e aggiornata occorre attendere l’evolversi degli eventi e capire la durata della restrizioni. Il nostro ufficio federale – ha ricordato Barbieri – aveva calcolato ante venerdì un calo dello 0,3% del pil nazionale”.
Al governo la Confcommercio ha rivolto tre richieste. Una, già esaudita ieri sera con il decreto annunciato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, sulla sospensione dei tributi per gli abitanti nella zona rossa. La seconda richiesta è in materia contributiva dei lavoratori: l’estensione del Fis, il Fondo di integrazione salariale, che è finanziato dalle aziende presso l’Inps, anche alle imprese con meno di 15 dipendenti.
E infine la richiesta di proroga di rate per i mutui e finanziamenti con le banche per gli abitanti e le aziende, in primis, della zona rossa, per cui c’è già un tavolo aperto con l’Abi. Previsioni sulla durata della crisi? “Viviamo giorno per giorno, monitoriamo l’evoluzione dei provvedimenti delle autorità competenti. E’ chiaro che speriamo che domenica finisca tutto”.