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lunedì 18 Novembre 2024
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Confcommercio: il 58% delle imprese a Milano non trova personale

Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza: “Nonostante guerra in Ucraina, caro energia, crescita dell’inflazione e calo dei consumi, la maggioranza delle imprese del terziario crede ancora nella ripresa e prevede di investire nel personale. Ma reddito di cittadinanza e mancanza di competenze sono fra gli ostacoli più rilevanti allo sviluppo di nuova occupazione. Vanno riviste le politiche per il lavoro. Servono più formazione e incentivi maggiori per le imprese che assumono”.

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MILANO – Il 58% delle imprese del terziario a Milano, Monza Brianza, Lodi prevede quest’anno di fare nuove assunzioni. Ma l’81% ha forti difficoltà nel reperire personale. Tra le cause di queste difficoltà il 68% indica l’indisponibilità dei potenziali lavoratori a lasciare il reddito di cittadinanza. E’ quanto emerge dai dati (elaborati dall’Ufficio Studi) dell’indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con le risposte di 613 imprese (il 75% da Milano città e hinterland) in prevalenza della ristorazione (29%), dei servizi (19%) del dettaglio non alimentare (17%) e della ricettività/accoglienza (7%) variamente distribuite come numero di occupati: il 60% fino a 5 addetti, il 37% da 6 a 49 addetti, il 3% dai 50 addetti in su.

L’indagine Confcommercio

La previsione di nuove assunzioni in questo 2022 è indicata in particolare nella ricettività/accoglienza (86%), nella ristorazione (74%) e nei servizi (71%). L’incremento degli occupati è stimato entro il 10% per il 72% del campione. Più alto della media per dettaglio non alimentare (79%), servizi (76%) e ricettività/accoglienza (75%), il 68% per la ristorazione.

Mancanza di personale

Se l’81% delle imprese che intendono assumere ha segnalato difficoltà nel reperire personale, i maggiori problemi di reperimento di nuovi addetti si registrano nella ricettività/accoglienza (95%), nei servizi (90%), nella ristorazione (88%).

Le figure professionali più richieste

Nella ristorazione camerieri e personale di sala (65%) poi cuochi e addetti alla cucina (52%). Nel dettaglio non alimentare commesse/i (72%) e addetti alle attività amministrative (22%). Nella ricettività receptionist/addetti all’accoglienza (65%), camerieri e personale di sala (54%), addetti alle pulizie (42%).

Perché non si trova personale

Il 68% delle imprese ha indicato, nei potenziali lavoratori, l’indisponibilità a lasciare il reddito di cittadinanza; il 66% l’indisponibilità a orari/giorni proposti; il 60% perché la retribuzione è giudicata troppo bassa e il 54% la mancanza di competenze di base di chi è alla ricerca di lavoro.

Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza: “Nonostante guerra in Ucraina, caro energia, crescita dell’inflazione e calo dei consumi, la maggioranza delle imprese del terziario crede ancora nella ripresa e prevede di investire nel personale.”

“Ma reddito di cittadinanza e mancanza di competenze sono fra gli ostacoli più rilevanti allo sviluppo di nuova occupazione. Vanno riviste le politiche per il lavoro. Servono più formazione e incentivi maggiori per le imprese che assumono”.

L’indagine di Confcommercio nel dettaglio

 

Confcommercio dati
I dati delle imprese (concessi da Confcommercio)
confcommercio
I dati delle imprese (concessi da Confcommercio)
confcommercio
Le risposte delle aziende (dati concessi da Confcommercio)
confcommercio
La risposta delle aziende (dati concessi da Confcommercio)
dati
La risposta delle aziende (dati concessi da Confcommercio)
indagine
Le figure più richieste secondo l’indagine Confcommercio (dati concessi da Confcommercio)

 

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