MILANO – Slitta di una settimana la pubblicazione della terza stima CONAB sul raccolto brasiliano 2016/17, che era inizialmente prevista per mercoledì 14 settembre. In un comunicato diffuso nel tardo pomeriggio di martedì, l’agenzia specializzata del minagricoltura di Brasilia ha annunciato il posticipo di una settimana.
Il report con le nuove cifre – relative all’indagine sul campo compiuta in pieno periodo di raccolta – verrà reso noto mercoledì prossimo (21 settembre).
Non è la prima volta che CONAB ritarda la pubblicazione delle proprie stime.
A detta degli osservatori il rinvio potrebbe essere stato motivato anche dalla necessità di rifare i conti alla luce della recente correzione al ribasso delle stime dell’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica, entità statale con la quale CONAB opera in stretta connessione, soprattutto per quanto riguarda i dati degli stati produttori minori.
Nessun riflesso sui mercati. New York ha chiuso in parziale ripresa (+50 punti) a 148,90 cents. Londra è arretrata di appena di un dollaro e ha terminato la giornata a 1942 dollari.
Export brasiliano in ripresa
Puntuale invece la pubblicazione delle statistiche mensili CECAFÉ sull’export di agosto, che delineano un bilancio positivo a metà. Le esportazioni brasiliane di caffè in tutte le forme segnano una netta ripresa dai minimi di luglio.
L’export cresce di oltre 700.000 sacchi rispetto al mese precedente e risale a 2.692.282 sacchi: il massimo da marzo.
Ma i volumi rimangono inferiori del 7,4% rispetto a quelli dello stesso mese dell’anno scorso.
Leggermente meno marcato il calo a valore (-6,9%), a riprova di un lieve incremento del prezzo medio per sacco.
L’export di caffè verde è analogamente in flessione del 7,4% a 2.401.989 sacchi. Si divarica ulteriormente la forbice tra gli arabica e i robusta.
I primi in crescita del 7,5%; i secondi in calo del 90,1%. Negativo (-7,1%) anche l’andamento delle vendite all’estero di caffè trasformato, che scendono a 290.293 sacchi (prevalentemente di caffè solubile)
Tutti questi dati vanno presi con il beneficio di inventario, in ragione dello sciopero dei doganieri del porto di Santos, che ha reso impossibile la raccolta completa dei dati.
L’export potrebbe dunque essere stato superiore a quello risultante da queste cifre. CECAFÉ fornirà degli aggiornamenti nelle prossime settimane.
Nei primi 8 mesi dell’anno solare, il Brasile ha esportato 20.936.248 sacchi di caffè in tutte le forme, per un fatturato di oltre 3,1 miliardi di dollari, con un calo a volume e a valore rispettivamente dell’11,1% e del 23,8%.
L’export di caffè verde è stato di 18.490.407 sacchi (-12,6%). In lievissima flessione (-0,2%) gli imbarchi di arabica, mentre crollano quelli di robusta (-84,0%).
Positivo l’andamento delle esportazioni di caffè trasformato (+2%), che raggiungono quota 2.445.841 sacchi.
Gli Stati Uniti si confermano il principale paese di destino con 4.041.713 sacchi, davanti alla Germania (3.760.198 sacchi) e all’Italia (1.681.762 sacchi), che riconquista la terza posizione persa, il mese scorso, a beneficio del Giappone.