MILANO – Nella sua seconda stima sul raccolto brasiliano 2012/13, resa nota ieri mattina, Conab conferma sostanzialmente le cifre di gennaio. Il documento diffuso dall’agenzia del minagricoltura brasiliano prevede infatti, per l’annata entrante, una produzione di 50,45 milioni di sacchi (38,1 di arabica e 12,3 di robusta), poco al di sotto del valore medio della prima stima, che ipotizzava una forchetta compresa tra i 48,97 e 52,27 milioni di sacchi.
Si tratterebbe del raccolto più abbondante di sempre, superiore di 2 milioni di sacchi al precedente raccolto record di 48,48 milioni di sacchi registrato nel 2002/03. Rispetto ai 43,48 milioni di sacchi 2011/12, la produzione è in crescita del 16%, pari a circa 7 milioni di sacchi in più, di cui 6 milioni di sacchi di arabica e 1 milione di robusta.
La tabella sottostante riassume l’andamento dei raccolti nelle annate positive del ciclo biennale dal 2002/03 a oggi. Se confrontata a 10 anni fa, la produzione di arabica di quest’anno sarà grosso modo la stessa (appena 200 mila sacchi scarsi in più). A fare la differenza rispetto ad allora è invece il raccolto di conilon, previsto a 12,3 milioni di sacchi, contro i 10,53 di un decennio or sono. L’area coltivata è stimata in 2.346.481 ettari (di cui 2.071.191 in produzione) in espansione del 3% circa rispetto al 2011.
Il Minas Gerais si conferma il principale stato produttore brasiliano, con quasi il 52% delle aree coltivate del paese, pari a una superficie di 1,2189 milioni di ettari. Al secondo posto troviamo l’Espírito Santo, con 492.263 ettari coltivati, di cui 305.500 di conilon, varietà di cui questo stato è il massimo produttore nazionale.
La stima Conab è fondata su un’indagine sul campo, che ha avuto luogo tra il 15 e il 28 aprile, integrata dai dati raccolti dalle altre istituzioni e associazioni di categoria, nonché dalle cifre dell’Ibge (Istituto brasiliano di geografia e statistica).
Stato per stato
Precipitazioni intense hanno interessato il Minas Gerais nel periodo compreso tra la seconda metà di dicembre e la prima settimana di gennaio. Ha fatto seguito un periodo di siccità, durato da fine gennaio a inizio marzo, coinciso con la fase decisiva di formazione dei frutti. Le eventuali ripercussioni negative sulla produttività potranno essere valutate in modo più preciso soltanto a raccolto ultimato.
Diversa la situazione nella Zona da Mata, dove l’eccesso di precipitazioni registrato a novembre, cui si è aggiunto un forte calo delle temperature, ha portato a cadute di fiori e frutti, nonché al proliferare di formazioni fungine. Lo stato vegetativo e fitosanitario delle colture si presenta generalmente buono, senza fenomeni infestanti significativi. L’elevato livello raggiunto dai prezzi nel corso dell’anno trascorso ha incentivato gli investimenti in input e le cure colturali, con effetti positivi sulle rese unitarie. Nelle piantagioni localizzate a maggiore altitudine si ha notizia di una più significativa occorrenza delle malattie crittogamiche, che avrebbe provocato aborti fiorali.
La produzione dello stato è stimata da Conab in 26,64 milioni di sacchi (per una produttività di 25,80 sacchi/ha), con un margine di approssimazione del 2,79% in più o in meno. Tale dato risulta superiore del 20,1% quello dell’anno scorso e del 5,9% a quello della precedente annata positiva di raccolto (2010/11).
Gli incrementi più spettacolari si avranno nel Cerrado Mineiro, dove è previsto un aumento della produzione del 44,12%, per effetto dell’espansione dell’area produttiva (+5,71%) e di un incremento del 36,34% della produttività per ettaro, che passerà da 24,84 a 33,86 sacchi/ha. La regione ha attraversato un breve periodo di siccità tra febbraio e marzo, che non ha avuto effetti significativi sulla produzione.
L’impatto negativo del clima è stato decisamente più pronunciato nel Sul de Minas dove le forti escursioni termiche, il ritardo nell’inizio della stagione delle piogge, le gelate occorse tra luglio e agosto, nonché la siccità di febbraio e marzo hanno parzialmente limitato il potenziale produttivo dell’area. La produzione cresce comunque del 29,2% sull’annata anteriore e del 7% circa rispetto a 2 anni fa, con una produttività media vicina ai 26 sacchi/ha. Sul risultato hanno inciso anche le operazioni di rinnovo colturale attuate costantemente negli ultimi anni.
Agli andamenti sopra esposti fa eccezione la Zona da Mata, complessivamente interessata da un fenomeno di inversione del ciclo biennale, che porterà, quest’anno, a un calo produttivo sull’anno precedente del 4,61%, accentuato da alcuni eccessi climatici. Il raccolto dell’Espírito Santo raggiungerà i 12,215 milioni di sacchi, con un incremento del 5,5% rispetto al 2011/12.
In crescita il raccolto di conilon (+10,1%), previsto a 9,355 milioni di sacchi, grazie al favorevole andamento meteo e ai consistenti investimenti in input e tecnologie, incentivati ulteriormente dalla ripresa dei prezzi. Andrà decisamente meno bene per il raccolto di arabica, che dovrebbe scendere a 2,86 milioni di sacchi (-7,1%) risentendo dell’incidenza di fattori climatici negativi (deficit idrico, ritardato inizio della stagione delle piogge, ondate di freddo e bassa insolazione) nell’arco del ciclo vegetativo, ma anche dei ritardi strutturali che affliggono il comparto.
L’andamento soddisfacente delle precipitazioni nell’ultimo trimestre 2011 e nel primo trimestre 2012, unito alle cure agronomiche assidue, ha consentito un buon recupero vegetativo nello stato di San Paolo, tanto da indurre Conab a rivedere al rialzo le proprie previsioni produttive per l’anno in corso portandole a circa 5 milioni di sacchi, contro i 4,8282 costituenti il margine superiore della stima di gennaio.
La forte e prolungata siccità che ha interessato l’intero stato di Bahia (in particolare l’area centrale dove prevale la coltura con modalità tradizionali e senza l’utilizzo dell’irrigazione) a partire da gennaio ha determinato invece, per questo stato, una drastica rettifica in negativo delle aspettative di raccolto (-19,31% rispetto alla stima di gennaio). La produzione è stimata in 2,1683 milioni di sacchi, in calo del 5,3% rispetto al 2011/12. In flessione anche il raccolto del Paranà (-7,7%), che scenderà a 1,7 milioni di sacchi.
Nel formulare le proprie previsioni Conab ha tenuto conto anche di una contrazione significativa (-1.930 ettari) delle superfici coltivate constatata rispetto all’indagine sul campo compiuta a dicembre, che ha interessato, in particolare, le regioni di Londrina e Umuarama. Il ridotto ettaraggio va attribuito a una serie di fattori, tra cui la forte incidenza dei costi di produzione (in particolare quelle di manodopera), il ridotto potenziale produttivo e la concorrenza di altre colture, come la soia e la canna da zucchero.
Buone infine le prospettive produttive nello stato di Rondônia dove si prevede un raccolto di 1,638 milioni di sacchi, in crescita del 14,7% rispetto al 2011. Nonostante il dato in ripresa, la produttività rimarrà bassa (appena 11,45 sacchi/ha) riflettendo l’arretratezza e la scarsa competitività del comparto. Fa eccezione una piccola percentuale di produttori (circa 5%), che ha avviato di una riconversione tecnologica fondata sull’utilizzo di pratiche agronomiche moderne ottenendo risultati rilevantissimi in termini di produttività (rese di 50-60 sacchi/ha) e redditività delle colture.