MILANO – A commento dei forti rialzi dei prezzi degli arabica degli ultimi giorni, il Centro di studi avanzati in economia applicata dell’Università di San Paolo del Brasile ( Cepea ) ha diffuso il seguente comunicato.
“Nonostante le piogge recenti, il tempo caldo e secco nelle principali regioni produttrici di caffè del Brasile dall’inizio dell’anno ha già danneggiato lo sviluppo del raccolto 2014/15. I ricercatori del Cepea – Esalq/USP sottolineano che tale scenario ha determinato un forte incremento dei prezzi interni e internazionali degli arabica.
Dall’inizio di quest’anno, l’indicatore Cepea/Esalq per il caffè arabica tipo 6 si è rivalutato del 30%, ossia quasi 83 reais/sacco, raggiungendo il valore di 369,79 reais per sacco da 60 kg, nella giornata di martedì 18 (1 real=€0,31 circa).
Nel solo mese di febbraio, la rivalutazione è stata del 22%. Alla borsa di New York, il contratto per i caffè arabica con scadenza maggio ha guadagnato, alla stessa data (18 febbraio), 1.255 punti, pari al 9%, raggiungendo i 154,85 centesimi di dollaro per libbra. Si è trattato del livello più alto da gennaio 2013, nonché della variazione giornaliera più ampia in quasi dieci anni.
Per quanto riguarda la resa del raccolto 2014/15, alcuni collaboratori di Cepea osservano che molti dei danni potrebbero essere irreversibili, sebbene non vi siano a tutt’oggi dati ufficiali relativi alle perdite. Affinché lo stato delle colture migliori servirebbero ulteriori precipitazioni, ma i servizi meteo prevedono pioggia, nei prossimi giorni, soltanto in alcune zone del Paraná e di San Paolo e in forma isolata.
A inizio gennaio, Conab (la Società nazionale per l’approvvigionamento agricolo) ha stimato il raccolto attuale di arabica (annata positiva del ciclo biennale) in 37,53 milioni di sacchi, in flessione dell’8% rispetto alla stagione precedente. Stando a questa fonte ufficiale, il calo sarebbe conseguenza dei minori investimenti nelle colture dovuti ai bassi prezzi pagati ai produttori dalla fine del 2012.
Vale ricordare che tale stima non teneva ancora conto delle condizioni di clima caldo e secco prevalse per tutto il mese di gennaio e parte del mese di febbraio, per cui il volume finale di produzione dovrebbe risultare addirittura inferiore.
Secondo i ricercatori Cepea, la siccità desta sin d’ora preoccupazione per lo sviluppo dello stesso raccolto 2015/16, poiché la mancanza di umidità potrebbe debilitare le piante influendo negativamente sul vigore e sulla produttività degli arbusti di caffè.
Il forte incremento dei prezzi interni riflette altresì un recupero, che fa seguito ai forti cali registrati principalmente a partire dal 2013. La ragione per cui il caffè si è svalutato l’anno scorso è stato l’incremento della produzione mondiale a un ritmo superiore a quello della domanda, che si è tradotto in un aumento delle scorte finali.“