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venerdì 22 Novembre 2024
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In Italia, oltre 200 Comuni non hanno un bar, almeno cento sono in Piemonte

Primo passo della Regione Piemonte, la pubblicazione di un avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse finalizzate alla creazione ed al rafforzamento delle “Botteghe dei servizi”, al sito

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TORINO – Si parla spesso della presenza sul territorio anche eccessiva di pubblici esercizi, al punto che la concorrenza si fa così importante che in molti chiudono dopo appena un anno dall’apertura. Ma c’è anche una realtà alternativa che racconta una storia ben diversa: quella di oltre 200 Comuni in Italia senza un negozio o un bar al servizio degli avventori. Un’ulteriore curiosità: di questi, circa 100 si trovano in Piemonte. Osserviamo questo particolare fenomeno da quotidianopiemontese.it.

Comuni senza bar in Italia

“Che quasi cento Comuni in Piemonte, e oltre 200 in Italia, non abbiano più un negozio e un bar è un problema. Sociale e non solo economico. È una sfida del Paese e della Regione ricomporre quelle fratture createsi tra le opportunità di crescita e la desertificazione commerciale appunto.

La Francia, nel quadro del piano Avenir Montagne, ha lanciato il programma ‘Mille Cafés’, mille bar. Perché il bar è il punto di ritrovo, ancoraggio della comunità. Luogo di scambio e di dialogo. Bene ha fatto la Regione a lanciare il piano per le ‘Botteghe dei servizi’, che Uncem supporta e promuove tra i Comuni e le Unioni montane del Piemonte”.

Lo afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani

Primo passo della Regione Piemonte, la pubblicazione di un avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse finalizzate alla creazione ed al rafforzamento delle “Botteghe dei servizi”, al sito.

Saranno le Unioni montane di Comuni piemontesi a stimolare proposte e iniziative per i territori, che dovranno essere approntate da operatori privati nei Comuni montani. Dopo l’arrivo delle manifestazioni di interesse (raccolte dalle Unioni montane, con Uncem e GAL) e una valutazione del fabbisogno sociale ed economico espresso, sarà la Regione a costruire un apposito bando per le nuove Botteghe.

Per “Botteghe dei servizi” si intendono esercizi commerciali in cui il commercio al dettaglio (prioritariamente di prodotti alimentari, di giornali, riviste e generi di monopolio) e l’eventuale attività di somministrazione di alimenti e bevande, siano esercitati unitamente ad altri servizi per la collettività e per le comunità, anche con il ruolo di “terminali” della Pubblica Amministrazione sul territorio e pertanto in collaborazione tra i privati beneficiari egli Enti territoriali e la Regione Piemonte.

Il bando finale sarà rivolto a imprese o anche cooperative di comunità

Quelle che già posseggono o vogliono sviluppare un negozio, una “Bottega” con tutti questi servizi e prodotti: somministrazione al pubblico di alimenti e bevande; attività di vendita di generi appartenenti al settore merceologico non alimentare; rivendita di giornali e riviste; rivendita di generi di monopolio e di valori bollati; servizio di rilascio a distanza di certificati per conto di pubbliche amministrazioni; sportello postale, mediante la sottoscrizione di apposita convenzione con Poste italiane, anche per la ricezione e l’invio di pacchi postali e attivit  di e-commerce in appositecassette e locker; servizio bancomat, mediante la sottoscrizione di apposita convenzione con Poste Italiane ovvero con gli Istituti di credito e le banche cooperative; servizio di telefax, fotocopie ed Internet point; biglietteria trasporto pubblico locale, ferroviario o funiviario; servizi di informazione turistica, di comunicazione e di promozione del territorio; noleggio di attrezzature a scopo escursionistico o sportivo; dispensario farmaceutico, ove consentito dalle norme vigenti in materia e nel rispettodelle stesse; spazi per co-working e fab-lab. A tutto questo, si uniranno servizi della Pubblica Amministrazione. Le Botteghe diventeranno interfacce semplici e smart anche della Regione nei territori montani.

Il bando

Il bando regionale vero e proprio – successivo dunque alla raccolta delle manifestazioni di interesse – potrà finanziare l’acquisizione, la progettazione, la costruzione, il rinnovo, la trasformazione e l’ampliamento dei locali adibiti o da adibire all’esercizio dell’attività d’impresa el’acquisizione delle relative aree; l’acquisto, il rinnovo e l’ampliamento delle attrezzature, degli impianti e degliarredi necessari per l’esercizio e l’attività d’impresa; l’acquisto di un autoveicolo a uso commerciale, purché in regola con le normativevigenti per il trasporto di merci deperibili; la realizzazione di zone dotate di accesso pubblico alla rete telematica; la realizzazione di punti di informazione turistica e di sportelli di erogazione diservizi di pubblica utilità rivolti alla cittadinanza.

“Il vero fine non è solo economico – precisa Colombero – Ma ancor prima sociale. Perché mai come oggi abbiamo bisogno di luoghi di comunità. Riconoscibili. Punti dove vi sono sì dei servizi, delle opportunità, ma nei quali vi è soprattutto la capacità di riconoscersi. Penso al grande lavoro fatto sulle cooperative di comunità in tante parti d’Italia e del Piemonte. Vi è un luogo fisico, che produce, che dà reddito. Ma prima ancora vi è l’identità, vi è il senso di costruire insieme un pezzo di futuro molto diverso dal passato, senza retorica delle tradizioni, senza restare ancorati nelle banalità. Si costruisce il futuro anche con delle specifiche iniziative e dei finanziamenti come quelli delle Botteghe dei Servizi per il Piemonte”.

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