MILANO – Kamira è l’iconica caffettiera inventata da Nino Santoro quest’anno compie vent’anni. Risale infatti al 1998 il primo prototipo creato da Santoro, mentre la prima commercializzazione è iniziata nel 2003.
Kamira viene considerata come una specie di anello di congiunzione tra la moka e la macchina espresso. Non ha parti elettriche. Funziona infatti come una caffettiera tradizionale, su un normale fornello di casa.
La sua caratteristica distintiva?
Quella di riuscire a erogare un caffè molto più cremoso rispetto a quello della moka, un po’ più simile a quello erogato da una macchina espresso. Il tutto utilizzando le normali miscele di caffè macinato per la moka.
In questo post della blogger Piumadoro, una descrizione pratica del suo funzionamento.
Questo nuovo tipo di caffettiera è frutto dell’ingegno di un siciliano che voleva un bel caffè cremoso, tipo bar, senza dover comprare una macchina con cialde o capsule, usando anzi la normale polvere di caffè del supermercato.
Ha iniziato a studiare i parametri necessari (calore, pressione, quantità di acqua e non so che altro: non faccio fisica!) finché è venuta fuori questa strana cosa a forma di fontana che effettivamente in pochissimi secondi e con la normale polvere in commercio fa un caffè eccezionale ed eccezionalmente cremoso.
Il difetto? Il prezzo! Costa circa 70€!
Inoltre è acquistabile solo dal sito ufficiale e non è disponibile nei negozi. L’inventore, dopo l’acquisto, ci ha chiamati per spiegarci come usarla (non è difficile, anzi, tutt’altro, ma richiede un paio di accortezze).
Ed è stato estremamente gentile e disponibile nel darci mille consigli, compreso quali sono le polveri che fanno riuscire un caffè più buono.
Attualmente la miscela che ci piace di più è quella che contiene la maggior quantità possibile di Robusta, a discapito dell’Arabica, che invece trovo troppo acida.
La nostra è stata personalizzata con i braccetti rossi ed un’incisione con dedica, poiché è stato un regalo di compleanno.