domenica 22 Dicembre 2024
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L’analisi Competitive Data: 2022 vendite nell’horeca +14,3% di caffè torrefatto con 672 milioni, ma ancora -22,4% rispetto al 2019

Le torrefazioni devono abituarsi a fare i conti con una maggiore quantità e complessità di variabili esogene ed endogene al business, e delle combinazioni tra i pesi di ponderazione delle dimensioni sociali, economiche, competitive, politiche, climatiche, sanitarie, energetiche, che possono abbattersi con violenza sugli equilibri aziendali, e che rende necessario tracciare (almeno) due tipi di scenario

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MILANO – Competitive Data ha rilasciato l’edizione 2023 del report Caffè nel canale horeca in Italia, dove analizza l’andamento del mercato nell’ultimo triennio, con le previsioni fino al 2025. Le torrefazioni considerate nel report detengono una quota di mercato aggregata dell’82,7% a valore, del 75,3% a volume, e sviluppano un fatturato aggregato totale (tutti i canali, tutti i prodotti) di 4.104,3 milioni di euro.

Lo scenario competitivo

Nel 2022 si è assistito ad un cambio di passo verso una maggiore concentrazione del mercato, che era già covava da anni, ma avveniva lentamente: l’eccezionale impennata dei costi l’ha accelerata sensibilmente.

I primi quattro player detenevano il 28,1% del mercato a valore nel 2021, passato al 28,6% nel 2022; ancora più evidente è il cambio di passo a volume, con una quota aggregata delle prime quattro torrefazioni che passa dal 28,0% del 2021 al 29,2% del 2022.

Le tensioni inflattive hanno bloccato gli investimenti, che pur avevano ricominciato a crescere dopo gli eventi pandemici, dirottando la massima attenzione sui costi.

Le torrefazioni più solide ed attrezzate finanziariamente sono riuscite a trarre vantaggio da questa situazione ritagliandosi opportunità importanti.

Sono le stesse torrefazioni che negli ultimi due anni mostravano gli indici di competitività più elevati, che le posizionavano tra le torrefazioni solide.

Sono anche le torrefazioni che hanno segmentato la gamma prodotti per renderla più aderente alle esigenze dei mutati scenari di mercato e, non da ultimo, le prime che hanno mostrato più prontezza nell’adozione delle istanze della sostenibilità, trasferite in una o più linee di prodotto, per intercettare una sensibilità e una domanda crescente.

In un tale contesto ambientale, di nuovo, le torrefazioni che avevano già cominciato a digitalizzare il rapporto tra forza vendita ed esercente ora si trovano a disporre di un vantaggio in termini di riduzioni dei costi di relazione con i clienti, e godere di una maggiore fidelizzazione sul lato consumatore.

Stesso discorso per le torrefazioni che avevano migliorato l’analisi del potenziale di vendita dei clienti: con l’aggravarsi delle condizioni finanziarie della clientela occorre selezionare quelle che possano avere un potenziale di crescita sostenibile nei mesi futuri, che non siano irrimediabilmente compromesse sul fronte economico-finanziario, e siano localizzate in aree con potenziale di vendita soddisfacente.

L’incremento dei costi, nuovi modelli sociali e di consumo che riducono le opportunità nel segmento della prima colazione al bar, la necessità di implementare e gestire modelli di business più complessi per continuare a competere, spingono le torrefazioni ad unire le forze per aumentarne le dimensioni e/o cercare partner finanziari che possano aiutarle anche per lo sviluppo sui mercati esteri.

L’andamento del mercato e gli scenari previsionali

Nel 2022 le vendite di caffè torrefatto nel canale horeca hanno fatto registrare una crescita a valore del +14,3%, per attestarsi su un controvalore di 672,0 milioni di euro. Il gap da recuperare rispetto al 2019 è ancora consistente (-22,4%).

Le torrefazioni devono abituarsi a fare i conti con una maggiore quantità e complessità di variabili esogene ed endogene al business, e delle combinazioni tra i pesi di ponderazione delle dimensioni sociali, economiche, competitive, politiche, climatiche, sanitarie, energetiche, che possono abbattersi con violenza sugli equilibri aziendali, e che rende necessario tracciare (almeno) due tipi di scenario.

E’ stato calcolato in 34 milioni di euro la differenza tra lo scenario base e lo scenario peggiore per il 2023, mentre è nel 2024 che il gap si amplia a 54 milioni di euro.

La solidità dei bar per regione

La capacità dei bar a sostenere le turbolenze in atto è stata costruita analizzando sette indicatori finanziari e patrimoniali, ponderati da altre variabili esterne, quali le prospettive economiche e sociali degli ambiti territoriali di riferimento.

Ne consegue un ranking di maggiore o minore capacità ad assorbire gli squilibri finanziari derivanti da una serie di shock esogeni.

Le previsioni per il 2023 vedono una distribuzione del rischio di insolvenza più lineare rispetto al 2022, con una situazione che migliora progressivamente mano a mano che ci si sposta dalle regioni del Sud a quelle del Nord.

Ulteriori approfondimenti sono disponibili qui.

La scheda sintetica di Competitive Data

Competitive Data è una società specializzata nella realizzazione di ricerche di mercato e nella consulenza strategica di Marketing; i suoi servizi supportano le aziende nei processi di analisi, valutazione, e scelta, delle decisioni più efficaci e appropriate per crescere, in Italia e all’estero, attraverso una lettura intelligente dei dati, l’interpretazione dei risultati raggiunti, e l’impiego di metodologie tradizionali unite a quelle più innovative legate al mondo digitale.

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