Moderatamente bullish l’outlook delineato da Commerzbank, che prevede prezzi in parziale ripresa a fine 2015. Secondo gli specialisti della seconda banca più importante della Germania, i futures sugli arabica si attesteranno, nel quarto trimestre 2015, a 150 cents per libbra: una ventina abbondante di centesimi al di sopra dei livelli attuali.
Più bearish le previsioni per i robusta, che dovrebbero raggiungere quota 1.800 dollari per tonnellata, appena qualche decina di dollari al di sopra delle quotazioni attuali. A motivare la maggior cautela, la ripresa registrata già a giugno dal mercato londinese.
“La performance dei robusta degli ultimi mesi ha superato quella degli arabica e per questo motivo ravvisiamo un minor potenziale di crescita ulteriore” scrive il report di Commerzbank, diffuso qualche giorno fa.
Secondo gli indicatori Ico per i due principali mercati a termine del caffè – ricavati dalla media della seconda e della terza posizione e depurati dunque dalle eventuali pressioni speculative sul front month – Londra ha segnato il mese scorso un +2,8%, contro lo 0,5% registrato da New York.
Commerzbank mette in guardia sull’incertezza che regna ancora sui raccolti di Brasile e Vietnam.
Le stime sulla produzione 2015/16 del primo produttore mondiale presentano tuttora una forchetta molto ampia. Si va dai 43,3 milioni di sacchi indicati dal Consiglio Nazionale del Caffè (massima entità rappresentativa dei produttori), sulla scorta dell’indagine svolta lo scorso inverno da Fundação Procafé, ai 52,4 milioni della circolare semestrale Usda, diffusa a giugno, passando per i 44,28 milioni dell’ultima stima ufficiale Conab.
Il ristabilirsi di condizioni di tempo buono in massima parte della cintura brasiliana del caffè ha favorito intanto, in questi ultimi giorni, la ripresa delle operazioni di raccolta, che procedono a buon ritmo.
Secondo l’autorevole analista agricolo Safras & Mercado, alla data del 7 luglio, i produttori avevano raccolto il 52% della produzione di quest’anno. Un dato molto al di sotto del 66% registrato nello stesso periodo dell’anno scorso, ma più o meno in linea con le medie storiche degli ultimi 5 anni.
Segna il passo la raccolta degli arabica – completata appena per il 35%, contro il 55% alla stessa ora dello scorso anno. La maggior lentezza riflette la ritardata fioritura del raccolto di quest’anno, che ha fatto slittare le tempistiche produttive normali. A buon punto invece la raccolta dei robusta, completata ormai per oltre il 90%. S&M stima il raccolto brasiliano 2015/16 in 50,4 milioni di sacchi.
Caute anche le valutazioni sull’entità del prossimo raccolto del Vietnam. Commerzbank rileva, pure in questo caso, le forte disparita di vedute tra le diverse fonti. Tenendo fede al consueto gioco delle parti, Vicofa (la potente associazione del caffè e del cacao) prevede un pesante calo della produzione, che scenderebbe a 22,2 milioni di sacchi.
Ma i report più ottimistici ritengono che il raccolto 2015/16 potrebbe raggiungere i 29 milioni di sacchi. Dopo un giugno più secco del normale, luglio ha visto una benefica ripresa delle precipitazioni. Nei prossimi mesi sarà bene comunque monitorare da vicino l’impatto del El Niño, che potrebbe rafforzare la sua incidenza alterando l’andamento climatico consueto.
Da verificare anche l’andamento generale dell’economia, le prospettive di crescita globale e il sentiment: tutti fattori che incidono inevitabilmente sulla domanda di materie prime e sui prezzi.
Un ulteriore fattore macro rilevante è rappresentato dall’andamento del dollaro, in particolare rispetto al real. Secondo la banca tedesca non è da escludere che la moneta brasiliana possa svalutarsi ancora nei confronti al biglietto verde favorendo le vendite dei produttori e incidendo negativamente sui prezzi degli arabica.