Davide Comaschi, maestro cioccolatiere, spiega come riconoscere un cioccolato di alta qualità. Secondo il maître chocolatier, il prodotto “non dev’essere scuro, ma mogano, e il sapore non dev’essere amaro: sono due fattori sinonimo di non qualità”. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Annalisa Colavito pubblicata sul quotidiano Tag 24.
Come capire se il cioccolato è di qualità?
MILANO – Come capire se il cioccolato è di qualità? Fondente, bianco, al latte, alle nocciole, coi cereali: quale di questi si avvicina di più all’eccellenza e perché? C’è chi ne consuma perché fa bene all’umore e chi perché acquista prodotti a base di cioccolato: a quale delle due categorie appartenete?
“Siamo il quinto Paese d’Europa per consumo, ma a differenza del Nord Europa, dove acquistano cioccolato puro perché hanno una cultura diversa, noi scegliamo prodotti a base di cioccolato – ha spiegato Davide Comaschi, a Italiani Mambo, su Radio Cusano Campus – è una cultura che può cambiare con una comunicazione mirata.”
“Il colore non dev’essere scuro, ma mogano, e il sapore non dev’essere amaro: sono due fattori sinonimo di non qualità. L’amaro è un difetto del cioccolato – ha aggiunto Comaschi – quando mangiamo il cioccolato se la sensazione è di voler bere non va bene, mentre il sentore di rotondità in bocca fa bene, vuol dire che il cacao è stato lavorato bene: dalla tostatura alla lavorazione.”
Dobbiamo imparare a degustare il cioccolato, come il vino
“Non c’è mai stata la cultura del cioccolato, a differenza del vino dove un’etichetta è buona perché l’anno sentita da altri, o perché l’hanno vista. Sul cioccolato c’è scarsa conoscenza. E’ importante fare cultura nel mondo del cioccolato, tra dieci, vent’anni, se facciamo capire qual è il valore aggiunto diventa un prezioso patrimonio per i cittadini che non conoscono la materia prima, ma sono abituati a mangiarlo – ha sottolineato Comaschi – il vino non lo bevi come l’acqua, lo degusti, per il cioccolato dev’essere la stessa cosa.”
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