MILANO – Non è la prima volta che ne parliamo. Il fatto è che la vicenda prosegue con proclami da entrambe le parti e confronti tra i rispettivi fatturati/utili. Stiamo parlando della guerra aperta e proprio sul caffè tra McDonald’s e Starbucks i due colossi mondiali della ristorazione.
La catena di fast food ha necessità di sviluppare la parte extra-meals, anche per bilanciare nei conti la riduzione dei consumi da parte dei clienti. Insomma, la linea è meno hamburger, più merende.
Ancora pochi giorni fa in un promemoria diffuso ai rivenditori il boss delle attività negli Usa Jim Johannesen ha esortato tutti quanti a offrire a ogni cliente una tazza di caffè a cinque stelle (o come scrive lui, “gold standard”).
Mccafe_02Il debutto del McCafe menu rislae a cinque anni fa ma finora non ha dato i risultati sperati. Per questo la casa madre spinge gli operatori in franchising a investire di più.
Ma non tutti hanno voglia di sobbarcarsi le spese per ritinteggiare con toni pastello i propri locali e acquistare vere macchine per caffè espresso che non costano meno di 13mila dollari.
Intanto Starbucks se la ride. Mentre le azioni della rivale sono salite del 10% l’anno scorso, il colosso del caffè più variegato del mondo ha visto salire le proprie del 46%.