MILANO – Ancora conferme dai dati mensili Fedecafe sulla produzione e l’export. Ad agosto, il primo produttore mondiale di arabica lavati ha raccolto 770mila sacchi di caffè: dato massimo, per questo mese dell’anno, dal lontano 2007, superiore del 36% a quello registrato ad agosto 2012.
Secondo Fedecafe, nei primi 8 mesi dell’anno solare, la produzione è stata di 6,74 milioni di sacchi, pari a un incremento del 38% sull’analogo arco temporale dell’anno trascorso.
Positivo anche il bilancio sugli ultimi 12 mesi: tra settembre 2012 e agosto 2013, il raccolto colombiano è stato di 9,586 milioni di sacchi, in crescita del 26% rispetto a quanto registrato nel pari periodo immediatamente precedente.
“Questo sensibile incremento della produzione è il risultato delle favorevoli condizioni climatiche e del successo del piano di rinnovo colturale di Fedecafe – si legge in un comunicato recentemente diramato – la produzione colombiana di caffè a fine 2013 sarà con buona probabilità superiore ai 10 milioni di sacchi”.
Intanto, il raccolto del secondo semestre è già iniziato in buona parte delle regioni del nord e del centro, nonché nei dipartimenti di Antioquia e Huila. Confortanti, secondo quanto riferito da Fedecafe, anche le notizie relative alle fioriture per il raccolto del primo semestre 2014.
Tutto ciò contribuisce ad alimentare un crescente ottimismo pure per l’anno prossimo.
“I risultati conseguiti dal programma di rinnovo in termini di produttività e di resistenza degli arbusti alla ruggine del caffè sono diventati un caso di studio per gli analisti di tutto il mondo e saranno certamente un riferimento importante anche nel futuro dibattito sulle nuove politiche agrarie nel paese” ha dichiarato il direttore esecutivo di Fedecafé Luis Genaro Muñoz.
Mentre l’export dei produttori centroamericani segna il passo, risentendo degli effetti della roya, le vendite all’estero di caffè colombiano sono in significativa ripresa. Sempre ad agosto, le esportazioni della Colombia hanno registrato un incremento del 58%, raggiungendo i 920mila sacchi, contro i 583mila dello stesso mese dell’anno scorso.
L’export dall’inizio dell’anno solare ha raggiunto i 6,058 milioni di sacchi (+34%); quello degli ultimi 12 mesi si attesta a 8,689 milioni di sacchi (+20%).
Sinergie importanti
Procafecol prosegue intanto nello sviluppo su scala globale della rete di caffetterie a marchio Juan Valdez. In soli 5 mesi sono stati inaugurati 8 locali nelle principali città del Perù: Trujillo, Piura, Callao, Arequipa e la capitale Lima, dove le aperture sono avvenute nei 2 più importanti centri commerciali: Larcomar e Plaza Norte.
L’obiettivo è quello di arrivare a un totale di 12 locali operanti entro l’anno e di accrescere gradualmente la presenza nell’arco di un quinquennio sino a diventare, secondo le parole del presidente di Procafecol Hernán Méndez “un player significativo del mercato peruviano”.
Sinergie importanti anche al di fuori della catena Juan Valdez.
Fedecafé ha stretto l’anno scorso una partnership con Doutor Coffee, una delle più importanti catene di caffetterie del Giappone (è quotata alla borsa di Tokyo), con oltre 900 locali in patria e circa 300 nel resto del mondo.
Doutor Coffee, che tosta il proprio caffè e lo commercializza anche al dettaglio, ha lanciato, a metà 2012 una gamma di prodotti con chicchi selezionati provenienti dalle regioni dei Paesaggi culturali del caffè (Pcc), area dichiarata nel 2011 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Di recente è stata lanciata con successo, sempre con la referenza Pcc, anche una bevanda ready-to-drink (in Giappone, il segmento del caffè in lattina conta per circa il 30% delle vendite complessive di caffè), che sta ottenendo riscontri significativi anche sugli scaffali della Gdo.