MILANO – Ancora ridimensionate le prospettive produttive della Colombia. Parlando a margine del 77° Congresso nazionale dei produttori di caffè, che si è svolto la settimana scorsa a Bogotá, il numero uno della Fedecafé Luis Genaro Muñoz ha dichiarato alla stampa che il raccolto a fine anno solare 2012 sarà di appena 8 milioni di sacchi superando di poco il minimo storico trentennale di 7,8 milioni registrato l’anno scorso.
A inizio anno, la stima della federazione era di 9 milioni di sacchi successivamente ridotta a 8,5 milioni.
“La produzione continua a risentire delle piogge eccessive” ha osservato Muñoz divulgando la nuova stima, in linea con l’andamento della stagione di raccolto, che ha visto nei primi 9 mesi dell’anno un calo della produzione e dell’export rispettivamente del 3% e del 7%, con un recupero solo parziale a partire dalla primavera.
Fedecafé prevede il ritorno sopra la soglia dei 10 milioni di sacchi nel 2013, ma questo obiettivo viene considerato sin d’ora irrealistico dall’associazione degli esportatori, secondo la quale il calo dei prezzi e il rivalutarsi della moneta colombiana sul dollaro hanno ridotto i margini dei produttori e scoraggiato gli investimenti in input e fertilizzanti.
Fedecafé sottolinea che nei primi 9 mesi del 2012 sono stati rinnovati ulteriori 89.020 ha di piantagioni, in massima parte con materiale genetico resistente alle fitopatie e con l’adozione di sistemi agronomici intensivi.
Ma le ricadute positive rischiano di essere minori del previsto a fronte delle sopra citate difficoltà.
Qualcosa si muove intanto a livello politico. Nel corso del Congresso, il presidente della repubblica Juan Manuel Santos ha annunciato il potenziamento delle misure a supporto del settore.
In particolare, il contributo di integrazione del reddito dei produttori (Aic) è stato portato, con effetto retroattivo, da 20mila a 60mila pesos (circa 25 euro) per carga (1 carga= 250 libbre). La misura avrà validità sino al 31 gennaio prossimo.
“I coltivatori di caffè devono fare i conti con il mutamento climatico, il rivalutarsi del peso e la volatilità dei mercati internazionali. Questi problemi si sono acuiti ed è quindi necessario accrescere le misure a loro favore” ha dichiarato Santos.
Procafecol si espande
Si consolida il piano di espansione internazionale di Procafecol, il braccio operativo di Fedecafé, che gestisce il marchio Juan Valdez e le varie attività a esso connesse.
Parlando ai delegati del Congresso, il presidente Hernán Méndez Bages ha delineato traguardi ambiziosi per quanto riguarda la catena di caffetterie Juan Valdez, che ha accesso 200 nuove insegne negli ultimi 10 anni e conta oltre 150 locali in patria, di cui circa la metà concentrati a Bogotá.
Tra gli obiettivi a medio-lungo termine
L’apertura di una quarantina di locali nel sud della Florida nell’arco di un periodo di 5 anni. A breve, è prevista l’inaugurazione delle prime 3 caffetterie in Messico. Che dovrebbe avvenire entro il primo trimestre 2013.
I piani prevedono inoltre di portare 4 a 10 il numero di locali operanti a Panama. Da 20 a 23 quelli presenti in Ecuador. E di continuare l’espansione in area caraibica dopo il successo del primo locale aperto ad Aruba.
Sempre in America latina, Mendez ha annunciato progetti importanti per il Perù e il Venezuela.
Migliorano anche i conti di Procafecol. Che chiuderà il 2012 con un utile contabile di quasi 1,3 miliardi di peso (circa mezzo milione di euro).
“I flussi di cassa positivi degli ultimi anni ci hanno consentito di accrescere il volume delle operazioni. Lo ha dichiarato Bages aggiungendo che i più importanti indicatori contabili sono positivi.