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Colombia migliora la produzione, prospettiva di 9 mln nel 2013

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COLOMBIA – L’inversione di tendenza abbozzatasi nei mesi trascorsi mesi trova conferma nei dati di giugno diffusi ieri dalla Federazione nazionale dei produttori di caffè, che evidenziano una crescita ulteriore della produzione, pari il mese scorso a 714.000 sacchi, ossia il 3,6% in più rispetto a maggio. Si tratta del quinto incremento mensile consecutivo: dopo essere precipitata a gennaio a 535.000 sacchi, la produzione è risalita mese dopo, nell’arco del primo semestre 2012, assestandosi, a giugno, su livelli comparabili a quelli del dicembre scorso, tuttora inferiori, comunque, alle medie storiche del decennio passato.

Colombia: molto sensibile anche il miglioramento produttivo su giugno 2011 (+52%)

Quando vennero raccolti appena 471.000 sacchi. Positivi pure i riscontri dell’export, che cresce del 7% sull’anno, per un totale di 615.000 sacchi. Allargando l’orizzonte temporale della nostra analisi ci rendiamo tuttavia conto di quanto gli obiettivi di recupero produttivo rimangano lontani.

Negli ultimi 12 mesi (luglio 2011 – giugno 2012), sono stati raccolti appena 7.356.000, contro i 9 milioni di cui al periodo immediatamente precedente. Analogamente, la produzione nei primi 9 mesi dell’anno caffeario 2011/12 (ottobre 2011 – giugno 2012) è stata di 5.901.000 sacchi, ossia il 17% in meno rispetto al pari periodo del 2010/11. Negativo anche il raffronto relativo ai primi 6 mesi 2012, con 3.665.000 sacchi prodotti , contro i 4.118.000 sacchi dell’equivalente semestre 2011 (-11%).

Stesso discorso per l’export

Che segna una variazione negativa del 18% sugli ultimi 12 mesi scendendo a 6.968.000 sacchi (contro 8.473.000 sacchi nel periodo luglio 2010 – giugno 2011) e del 16% sui primi 9 mesi dell’annata caffearia corrente fermandosi a 5.639.000 sacchi (contro 6.735.000 nell’analogo periodo del 2010/11). Dall’inizio dell’anno solare, le esportazioni hanno raggiunto 3.406.000 sacchi, con un calo del 18% rispetto ai 4.171.000 sacchi del primo semestre 2011. Si registra intanto un’ulteriore accelerazione nel rinnovo delle piantagioni che ha interessato, nei primi 6 mesi 2012, 51.856 ettari (di cui il 94% con varietà resistenti alla ruggine del caffè), contro 47.431 nello stesso periodo dell’anno passato.

Colombia: nell’arco degli ultimi 3 anni è stato rinnovato un totale di 300 mila ettari

Migliorano le prospettive per la prossima annata di raccolto. Sei settimane consecutive di tempo secco e il delinearsi di un quadro meteo che prefigura il ritorno del fenomeno El Niño, ancorché in forma moderata, starebbero creando le condizioni per una ripresa produttiva, che potrebbe mettere in condizione il paese sudamericano di raggiungere l’obiettivo dei 9 milioni di sacchi nel 2013.

“Il tempo è stato sin qui eccellente – sostiene Héctor Falla, direttore esecutivo del comitato dipartimentale dei produttori di caffè (emanazione di Fedecafé) per la provincia di Huila – le fioriture sono già iniziate in tutta la provincia”. Secondo l’Istituto di idrologia, meteorologia e studi ambientali della Colombia (Ideam) si osserva già un riscaldamento delle acque del Pacifico al largo della costa occidentale del sud America e vi sarebbe un 65% di probabilità di sviluppo della fase positiva del fenomeno Enso (El Nino Southern Oscillation). Ciò si tradurrebbe in una diminuzione delle precipitazioni nelle aree caffeicole al centro e all’est del paese.

“Se il tempo secco continua, come nelle previsioni di Ideam, la produzione l’anno prossimo sarà eccellente” ha dichiarato Juan Alvaro Arboleda, un produttore della provincia di Antioquia. Il tutto, naturalmente, a patto che il fenomeno El Niño non assuma invece tratti estremi, con condizioni di forte siccità, che danneggerebbe gli arbusti e favorirebbe il proliferare di parassiti come la broca (scolite del caffè).

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