MILANO – Cresce ancora la produzione colombiana. A gennaio, il terzo produttore mondiale ha raccolto 908.000 sacchi da 60 kg: ben il 76% in più rispetto ai 515.000 del gennaio 2010. In forte crescita (+50%) anche l’export, che ha raggiunto gli 815.000 sacchi, contro i 541.000 di un anno fa.
Negli ultimi 12 mesi (febbraio 2010 – gennaio 2011), produzione ed export sono stati pari, nell’ordine, a 9,3 e 8,1 milioni di sacchi, in aumento rispettivamente del 25% e del 7% sui 12 mesi anteriori.
La produzione della Colombia: i numeri alla mano
Ancora più rilevanti le cifre relative al valore del raccolto, che è cresciuto del 121% raggiungendo i 551,937 miliardi di pesos (circa 216 milioni di euro). Anche quest’ultimo dato riflette, secondo la federazione, la ripresa del settore, che sta riconquistando il suo ruolo trainante nell’ambito del settore agricolo.
“Le favorevoli condizioni climatiche registrate durante il primo trimestre dell’anno scorso hanno fatto sì che la produzione colombiana sia tornata a gennaio su livelli normali per il primo mese dell’anno” si legge in un comunicato di Fedecafé.
C’è di più: “Anche se il raccolto è tornato a essere in linea con le medie storiche – ha dichiarato il direttore esecutivo della federazione Luis Genaro Muñoz – non possiamo permetterci di riposare sugli allori.”
Il comunicato conclude: “Quest’anno, con l’appoggio del governo nazionale, lavoreremo instancabilmente per rilanciare la produzione, tenere sotto controllo il diffondersi della roya e proseguire il rinnovo delle piantagioni con arbusti resistenti alle avversità”.
Rimane basso intanto il livello delle scorte, stimato dalla federazione in 600.000 sacchi. Muñoz ha reiterato la previsione secondo la quale la Colombia tornerà a produrre 14 milioni di sacchi entro il 2014 se le condizioni climatiche rimarranno normali.