MILANO – La produzione colombiana continua a crescere a ritmo sostenuto. Decisamente una buona notizia, vista la prospettiva di un forte deficit di offerta su scala globale per l’annata entrante.
Secondo i dati più recenti diffusi dalla Federazione nazionale dei produttori (Fedecafé), la Colombia ha raccolto, lo scorso mese, 1.151.000 sacchi di caffè, pari a un incremento a volume del 49% rispetto all’anno passato. Per il mese di agosto si tratta del raccolto più abbondante degli ultimi 8 anni.
Il forte incremento dei prezzi continua a dare impulso alla produzione, che dall’inizio dell’anno solare è cresciuta del 18%, per un volume totale di 7.926.000 sacchi e un valore di 3.400 miliardi di pesos (1,34 miliardi di euro).
Nel periodo settembre 2013-agosto 2014 sono stati raccolti 12.072.000 sacchi, contro i 9.586.000 dell’analogo periodo precedente (+26%). La produzione sui 12 mesi torna così – per la prima volta dal lontano 2007/08 – sopra la soglia dei 12 milioni di sacchi.
L’export di agosto registra, al contrario, un calo del 4% scendendo a 889.000 sacchi, contro i 931.000 di un anno fa.
Da inizio anno, gli imbarchi sono cresciuti, invece, del 17% attestandosi a 7.095.000 sacchi. Le esportazioni degli ultimi 12 mesi ammontano a 10.699.000 sacchi, pari a un incremento del 23% sull’analogo periodo precedente.
Allarme El Niño
I produttori colombiani si preparano alla venuta de Niño. Secondo l’Istituto di idrologia, meteorologia e studi ambientali della Colombia (Ideam), il fenomeno ha la massima probabilità di materializzarsi tra dicembre 2014 e febbraio 2015. Il suo verificarsi avrebbe come principale effetto un sensibile aumento delle temperature unito a un calo significativo delle precipitazioni.
Sebbene quasi i due terzi degli arbusti siano ormai di varietà resistenti agli eccessi climatici, i coltivatori rimangono all’erta per evitare che caldo e siccità possano arrecare danni ancora maggiori alle piantagioni. Ciò vale soprattutto per quelle zone in cui le operazioni di raccolta si concentrano nel primo semestre dell’anno (Valle del Cauca, Sur del Tolima, Norte del Huila, Cauca, Nariño), dove il deficit idrico durante le fasi decisive della fioritura e della maturazione potrebbe tradursi in minor peso e perdita di qualità dei frutti.
Fedecafé ha predisposto un monitoraggio dettagliato, che si avvale delle informazioni della sua rete informativa, nonché delle osservazioni sul campo compiute dai servizi locali.
La Federazione teme, in particolare, che le elevate temperature possano favorire il proliferare della scolite del caffè.
L’andamento climatico è stato sin qui nella norma, fatta eccezione per la prolungata siccità riscontrata nella Sierra Nevada, che non è comunque imputabile al Niño.
Aperta la 25 Conferenza Asic
Si è aperta ieri ad Armenia, capitale del distretto di Quindío, nel centro-ovest della Colombia, la 25a Conferenza internazionale sulla scienza del caffè. L’assise biennale targata Asic (Associazione per la scienza e l’informazione sul caffè) è stata organizzata, quest’anno, in collaborazione con Fedecafé.
Evento specialistico riservato agli addetti ai lavori, la Conferenza riunirà, anche questa volta, esperti di fama mondiale, che faranno il punto sulle più recenti ricerche attinenti il caffè compiute nei più svariati campi della scienza.
Cafeteros alle urne
Fine settimana “elettorale” per le centinaia di migliaia di aderenti a Fedecafé, che sono stati chiamati alle urne per eleggere i 4.620 rappresentanti locali in seno alla Federazione. La consultazione si svolge ogni 4 anni e rappresenta, nel suo genere, il più importante momento partecipativo di tutta l’America latina. Secondo i dati preliminari, diffusi nella giornata di ieri, hanno votato quasi 250 mila cafeteros in 17 dipartimenti della Colombia.