MILANO – Produttori colombiani di nuovo sul piede di guerra. Il Movimento nazionale per la difesa e la dignità del settore del caffè (chiamato anche Dignidad Cafetera) è pronto a dare vita ad un’agitazione simile a quella attuata a cavallo tra febbraio e marzo. In Colombia, per oltre 2 settimane ha paralizzato le principali arterie stradali di alcune tra le massime aree produttive del paese.
Colombia: parla il portavoce del movimento
Benjamin Suarez ha dichiarato che il 3 luglio si terrà una convention nella città di Armenia (Quindío). Per decidere date e forme della protesta. Dal momento che il governo non ha tenuto fede agli impegni sottoscritti l’8 marzo scorso.
“Il nuovo sciopero è imminente. – ha sottolineato Suarez. – I nostri rappresentanti hanno sollecitato più volte una risposta da parte dei ministri competenti; ma l’unica cosa che abbiamo ottenuto è stata la richiesta di ulteriori proroghe”.
Gli accordi sottoscritti tra governo e rappresentanti dei produttori
Lo scorso mese di marzo, hanno elevato il sussidio per ogni “carga” da 125 kg di caffè in pergamino a 145.000 pesos.
Ma molti produttori della Colombia– sostiene il Movimento – non hanno ancora visto un soldo. Nonostante l’impegno dell’esecutivo a erogare il sussidio in tempi brevi.
Una clausola degli accordi
Dovrebbe prevedere il decadimento degli stessi e la ripresa dell’agitazione, in caso di mancato rispetto di quanto stipulato entro 90 giorni.
Anche un altro portavoce del Movimento, Dimas Arias, ha dichiarato nelle scorse settimane che il governo è lungi dall’avere adempiuto agli impegni assunti.
Il Movimento nazionale per la difesa e la dignità del settore del caffè
E’ una realtà autonoma di base, senza alcun legame con la Federaziona nazionale dei produttori di caffè. Quest’ultima ha anzi stigmatizzato l’agitazione dello scorso inverno, pur condividendone alcune delle istanze.
La vertenza ha spaccato la Federazione
Lo scontento di una parte della base nei confronti delle strategie di Fedecafé è sfociato in occasione del 78° Congresso Straordinario dei produttori di caffè.
Si è tradotto in una richiesta di dimissioni del direttore esecutivo Luis Genaro Muñoz. Avanzata dai rappresentanti delle regioni di Antioquia, Caldas e Cundinamarca.
Questa non è riuscita però a ottenere il sostegno della maggioranza dei delegati.
Cosa dicono gli analisti
Il settore del caffè è, tra tutti i settori agricoli della Colombia, quello che ha beneficiato di maggiori aiuti nel periodo 2010-2012.
In un comunicato diffuso nella giornata di ieri, Fedecafé afferma che, nell’ambito del Programma di protezione dei redditi dei produttori di caffè (Pic), sono stati stanziati, in 34 settimane, oltre 411 miliardi di pesos. (ovvero più di 163 milioni di euro). Sono stati impiegati in sussidi a sostegno dei cafeteros di 575 comuni, in 21 dipartimenti.
Gli interventi hanno raggiunto quotidianamente 1.188 produttori
Ciascuno dei quali ha ricevuto, in media, 1,48 milioni di pesos (588 euro).
Dignidad Cafetera lamenta tuttavia il fatto che il sussidio viene corrisposto ai produttori all’atto della vendita. Bensì in via differita, previa verifica della fattura da parte della Federazione.
Il governo sostiene che tale procedura è indispensabile per evitare irregolarità nell’erogazione del sussidio.
Fedecafé afferma
La verifica avviene comunque con la massima celerità (al massimo qualche giorno). Ma il Movimento controbatte che i tempi sono in realtà più lunghi.
In particolare per quei 120mila produttori che sono sprovvisti della cédula cafetera inteligente, la tessera elettronica di Fedecafé che consente l’accesso ai servizi e ai benefici, nonché la partecipazione all’elezione degli organi di rappresentanza della Federazione.
Al di là dei tempi di attesa, i produttori si lamentano inoltre dei prezzi attuali. Questi, nonostante l’integrazione con il sussidio, non sono nemmeno sufficienti a coprire i costi di produzione.
Appello del governo della Colombia
Intanto il governo ha fatto appello al direttivo del Movimento affinché si astenga “dal passare alle vie di fatto nel reclamare la soluzione dei propri problemi”.
“Il denaro pagato ai cafeteros arriva dal portafoglio di tutti i contribuenti.” ha dichiarato in un’intervista il ministro delle finanze Mauricio Cárdenas. Aggiungendo che “il governo ha onorato gli impegni e il sussidio è stato erogato senza interruzioni”.
Il governo ha garantito il pagamento del sussidio sino alla fine dell’anno
La speranza è che i prezzi interni e internazionali possano risalire nel frattempo a livelli maggiormente remunerativi. In caso contrario si porrà il problema della proroga della misura e soprattutto del reperimento dei fondi per la sua copertura finanziaria.