lunedì 23 Dicembre 2024
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COLOMBIA – Dopo la roya arriva la broca

La siccità dei mesi scorsi avrebbe favorito il proliferare della scolite del caffè

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MILANO – Dopo la roya, la broca. Debellata la ruggine del caffè, grazie alle difese fito sanitarie e all’introduzione di cultivar resistenti, la Colombia potrebbe dover affrontare ora una nuova emergenza: quella della scolite del caffè.

Nome scientifico: Hypothenemus hampeii o Stephanoderes h. Nome comune in spagnolo, per l’appunto, broca del café. La dizione inglese è coffee berry borer, spesso abbreviata nel sinistro acronimo CBB. Si tratta di un piccolo coleottero (3 mm al massimo di lunghezza), che attacca le ciliegie verdi o mature perforando e tunnelizzando l’apice dei semi e deponendovi all’interno le proprie uova.
Il proliferare del parassita è stata favorito dal tempo secco e caldo degli ultimi mesi. E la diffusione avrebbe raggiunto ormai livelli preoccupanti. Testimonianze sul campo parlano di tassi di infestazione superiori, in alcune zone, al 12%.
Secondo la Federazione dei produttori di caffè della Colombia, il fenomeno interessa 5 importanti dipartimenti caffeari (Antioquia, Caldas, Quindío, Risaralda e Valle del Cauca), con livelli di infestazione compresi tra il 2,5% e l’8%.
“Le temperature elevate registrate tra maggio e agosto in alcune aree hanno accorciato il ciclo di vita dell’insetto accelerandone la riproduzione” ha spiegato il responsabile tecnico della Federazione Carlos Uribe.
Fedecafé continua a monitorare la situazione.

SITUAZIONE IN BRASILE – Il quadro meteo si fa sempre più critico in Brasile. In alcune zone del Minas Gerais il deficit idrico avrebbe superato i 200 mm stando a dati pubblicati dalla Fondazione di ricerca ProCafé. La pioggia – solitamente portata dalle grandi masse di aria calda e umida proveniente dal bacino del Rio delle Amazzoni – continua a latitare. Alcuni climatologi ritengono che ciò sia anche conseguenza del cambiamento climatico e della deforestazione della foresta pluviale.
“Le piogge del mese scorso non hanno mitigato la situazione – scrive in un report l’Istituto Cepea dell’Università di San Paolo – i produttori che abbiamo interpellato sul campo sostengono che le perdite causate dalla siccità sono ormai irreversibili.”
I più recenti aggiornamenti dalle aree di produzione (da prendere, come sempre, con il beneficio di inventario) indicano il sussistere di situazioni differenziate nelle varie regioni del Minas Gerais. Il Cerrado Mineiro (l’area a più alta produttività di tutto il paese per quanto riguarda gli arabica) ha beneficiato di una fioritura abbastanza vigorosa a fine agosto, ma la successiva siccità ha fatto cadere buona parte dei fiori sbocciati. Per il momento non si è vista alcuna seconda fioritura.
Nelle regioni meridionali dello stato, la prima fioritura è stata debole e le precipitazioni di fine settembre non hanno modificato di molto lo scenario.
Le piantagioni di robusta dell’Espírito Santo hanno avuto invece ben 3 fioriture, grazie anche all’importante apporto dell’irrigazione.

COCATREL PESSIMISTA – Pessimistiche anche le previsioni di Cocatrel. La situazione si fa ogni giorno peggiore hanno dichiarato la settimana scorsa i responsabili del colosso cooperativo di Zona de Três Pontas (Minas Gerais meridionale), secondo i quali la produzione complessiva degli associati potrebbe subire, il prossimo anno, un’ulteriore flessione di oltre 30% scendendo sotto il milione di sacchi.
È bene ribadire, ancora una volta, che ogni valutazione sull’entita della produzione 2015/16 è ancora prematura e che tutte le cifre che circolano in questo momento derivano da stime a braccio e proiezioni basate sui potenziali produttivi. Non sarà possibile avere idea ragionevolmente precisa sull’entità del prossimo raccolto prima di dicembre-gennaio.

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