MILANO – Il vasto programma di rinnovo colturale in atto in Colombia ha raggiunto un importante traguardo. In 5 anni di attuazione del programma sono stati impiantati 2,8 miliardi di nuovi arbusti, per un totale di 553 mila ettari, in massima parte con l’utilizzo di varietà resistenti alla ruggine del caffè e agli eccessi climatici. Il progetto ha sin qui coinvolto 394 mila produttori.
L’età media delle piantagioni è scesa del 35%, dai 12,4 anni del 2008 agli 8 anni attuali.
Nei soli 10 mesi passati, gli interventi hanno riguardato oltre 70 mila ettari, con l’impianto di 386 milioni di arbusti.
L’attuazione del programma è stata potenziata e accelerata in risposta alle gravi conseguenze negative causate, tra il 2009 e il 2012, dall’imperversare del fenomeno La Niña.
Durante questo periodo, l’incidenza della ruggine del caffè è aumentata del 30%. Il diffondersi della roya, unito alla minore insolazione causata dal maltempo, ha portata a cali significativi di produttività.
La strategia di rinnovo prevede la sostituzione degli arbusti esistenti e una parziale espansione delle aree coltivate.
I primi risultati apprezzabili di questo sforzo imponente hanno cominciato a essere visibili da quest’anno, grazie all’entrata in produzione di una quota consistente di arbusti rinnovati.
Negli ultimi 12 mesi, la produzione è tornata a superare, per la prima volta dopo anni, i 10 milioni di sacchi.
Le previsioni indicano che il raccolto raggiungerà a fine anno solare i 10,5-11 milioni di sacchi.
In forte ripresa anche la produttività, passata da 11,1 milioni di sacchi nel 2012 a 14,5 quest’anno.
“Abbiamo svolto bene i nostri compiti a casa e le prospettive sono radicalmente cambiate rispetto a qualche anno” ha dichiarato il direttore esecutivo di Fedecafé Luis G. Muñoz sottolineando il ruolo fondamentale avuto, nell’attuazione del programma, dalla Federazione.