MILANO – Secondo giorno di blackout ieri per la città di Buenaventura, massimo scalo portuale colombiano, rimasta senza elettricità a causa di un attentato dinamitardo a un traliccio, di probabile di matrice Farc.
Il ministero delle miniere e dell’energia ha diramato un comunicato nel quale si afferma che le forze armate hanno creato un cordone di sicurezza attorno al traliccio colpito, in modo da consentire ai tecnici della compagnia elettrica di riparare il danno e ripristinare al più presto la linea interrotta.
Secondo i media locali, la situazione dovrebbe tornare alla normalità al massimo entro giovedì.
Il sindaco di Buenaventura ha imposto martedì sera un coprifuoco sino alle 6 del mattino di ieri. Nella stessa finestra temporale è stata inoltre proibita la vendita di bevande alcoliche e il porto di armi da fuoco.
Le misure si sono rese necessarie per evitare un’escalation di violenze e disordini generalizzati, in una città caratterizzata da altissimi tassi di criminalità, povertà e disoccupazione.
Un tessuto socio-economico fortemente degradato, in cui prolifera il narcotraffico e sono all’ordine del giorno i conflitti per il controllo del territorio tra bande e gruppi terroristici.
Compresi i ribelli delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc), in guerra con il governo da oltre cinquant’anni .
Il porto di Buenaventura costituisce uno snodo strategico di traffici per la sua vicinanza al canale di Panama ed è la base di partenza per le linee verso l’estremo oriente. Per lo scalo del Pacifico transitano anche ingenti volumi di caffè.
La Federazione colombiana dei produttori di caffè (Fedecafé), pur precisando che la situazione rimane ancora incerta, ha tenuto a rassicurare gli operatori commerciali quanto ai possibili impatti sui flussi commerciali.
“È ancora presto per dirlo, ma sino a questo momento non abbiamo avuto notizia di alcun problema serio” ha dichiarato un portavoce della Federazione.