MILANO – Endri e Tanya, i creatori della piattaforma online per la community dello specialty internazionale Coffeeinsurrection, hanno un passato in comune: da 17 anni hanno rivoluzionato la propria vita per passione del caffè di qualità. Lasciando il lavoro in un magazzino farmaceutico, hanno pian piano iniziato a seguire la loro vera vocazione: lui uno chef, lei barista specialty. Un percorso professionale che li ha portati lontani, fuori dall’Italia, dove questa realtà è percepita seriamente dietro al bancone. Prima a Berlino, al The Barn, il loro viaggio si è scontrato con il Covid. Una pandemia che ha colpito senza dubbio il reparto dell’horeca e che però è servita come momento di costruzione di un sito punto di ritrovo per tutti gli amanti dello specialty. Ne abbiamo parlato direttamente con la coppia creatrice.
Coffeeinsurrection: un’idea nata dal viaggio dalla vocazione internazionale
Raccontano: “Ogni volta che visitiamo una città ci informiamo sempre in anticipo sulla scena specialty locale e, pur esistendo siti simili almeno per ciò che riguarda le città europee, noi volevamo qualcosa di più “completo”, che non solo elencasse dei posti, ma fornisse anche qualche informazione in più.
Nel trovarci a scegliere le città da elencare, siamo andati a sentimento, partendo dalle nostre preferite. Parigi, New York, Berlino, Hawai’i, e man mano molte altre. Fin da subito abbiamo rivolto un occhio particolare all’Italia, cercando di elencare più posti possibili, anche in piccole città o aree più remote.
Crediamo molto nella potenzialità dello specialty coffee anche in Italia: dopotutto siamo un popolo già avvezzo a riconoscere gusti e flavor (come accade nel vino ad esempio), amiamo il caffè e ci riteniamo degli esperti in materia. E non dimentichiamoci che l’Italia ospita alcuni campioni di caffetteria specialty a livello internazionale (Alessandro Galtieri e Rubens Gardelli solo per citarne un paio), e che alcuni roasters italiani sono già conosciuti a livello Europeo.
Quindi ci sembrava importante approfondire la situazione dello specialty in Italia, sia con l’elenco dei locali ma anche con l’aiuto delle interviste che pubblichiamo nella rubrica “Coffee Insurrection Hero”, che già contengono più di un nome famoso della caffetteria italiana, affiancati a personaggi più o meno noti provenienti da ogni angolo del mondo.”
Perché Coffeeinsurrection è in inglese e non in italiano?
“Perché il sito è pensato per essere fruibile da molti se non da tutti, e l’inglese è la lingua che in questo campo, come in molti altri, la fa da padrona. Anche le competition Sca, le più famose riviste e pubblicazioni di specialty coffee, i blog… tutto è ormai per lo più in lingua inglese, e quindi ci è sembrata la scelta più logica.”
Come avete strutturato e suddiviso il sito?
“Il sito di Coffeeinsurrection è composto da due parti principali. In “Our Journey”, il nostro viaggio, trovano spazio le città che mappiamo, suddivise per continente e nazione. In ogni città si trova l’elenco degli specialty coffee shop e dei roaster presenti in loco. Nel blog, c’è tutto il resto. Storie di viaggio, novità sui nuovi metodi di estrazione, ricette, e molto altro.
Parte fondamentale del nostro blog è la rubrica “Coffee Insurrection Hero” in cui intervistiamo persone appartenenti alla community specialty, provenienti da tutto il mondo. Ma non solo baristi, roaster, o proprietari di coffee shop. Sono presenti anche blogger e campioni Sca, e presto troveranno spazio anche produttori e ospiti a sorpresa. A tutti vengono rivolte le stesse tredici domande, per mostrare le somiglianze e le differenze che si possono trovare nella nostra meravigliosa, piccola community.”
Qual è l’obiettivo di Coffee Insurrection e come pensate di raggiungerlo
“Abbiamo due obiettivi principali: diventare un punto di riferimento per la community specialty, e aiutare la diffusione dello specialty coffee nel mondo. Per quanto riguarda la community, noi vogliamo dare spazio a più voci possibili, sia con l’elenco dei locali che con le interviste e i post del blog.
Siamo ancora una piccola realtà globale, ed è importante che noi tutti capiamo che non è un discorso di “uno contro l’altro” per avere (ad esempio) più successo in città, ma è più una questione di “noi contro il resto”. Il mondo specialty fatto di attenzione a tutta la filiera produttiva, di sostenibilità, di attenzione al singolo, contro le grosse multinazionali, lo sfruttamento delle persone e del territorio, contro il caffè di cattiva qualità. E qua entra in gioco il secondo obiettivo: cercare di far conoscere il mondo specialty a più persone possibili, incuriosendole e mostrando loro che esiste un’altra via.
Per ora del sito ci occupiamo solo Endri ed io, quindi ci basiamo molto sulle nostre esperienze personali (specialty coffee visitati, persone conosciute, etc…) e su ciò che troviamo già online. Con il tempo, contiamo di diventare una realtà più importante, con magari nuovi collaboratori e sponsor, e con l’idea di poter sempre più viaggiare, visitare caffetterie e piantagioni, conoscere roaster e baristi, imparare sempre di più e condividere con chi ci segue.”
A chi si rivolge Coffeeinsurrection e come partecipare
“Il sito si rivolge alla community specialty, agli appassionati di caffè e anche ai semplici curiosi che vogliono imparare qualcosa di nuovo. Allo stato attuale cerchiamo di mappare tutti i posti che troviamo in ogni città ma ovviamente qualcuno scappa sempre. È per questo che contiamo molto sull’aiuto della community, per segnalarci nuove e vecchie realtà, per dirci semplicemente “esisto anche io”.
Stesso discorso con le interviste, e il blog. Noi vogliamo essere una voce per tutti gli appartenenti alla community. Vogliamo parlare di caffè, di esperienze. Vogliamo raccontare storie. Vogliamo che il nostro sito (www.coffeeinsurrection.com) diventi la voce della community. Chiunque voglia contattarci (proponendoci argomenti, chiedendoci di recensire caffè, luoghi e quant’altro) e seguirci può farlo agilmente tramite la pagina Instagram Coffee Insurrection, e tramite l’omonima pagina sugli altri social.”