domenica 22 Dicembre 2024
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Coffee Run Club: la corsa che si è data come meta finale gli specialty coffee a Milano

I creatori: "L’obiettivo è quello di avere alla fine dell’anno una community di runners che berranno consapevolmente specialty e che diffonderanno a loro volta il messaggio e la conoscenza.”

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MILANO – Massimiliano e Filippo sono innanzitutto due runners appassionati e poi anche degli amanti del caffè, quello buono per intenderci: non una cosa che stupisce, dato che questo sport è legato ad uno stile di vita consapevole rispetto a tutto ciò che è nutrimento per il corpo. Ed ecco che lo specialty coffee diventa il carburante ideale per chi ha fatto della corsa un’abitudine. Questi due sportivi accaniti hanno creato Coffee Run Club, una social run su base mensile durante la quale nessuno corre per gareggiare o raggiungere un tempo stabilito. Non è una competizione, ma un momento di aggregazione e di educazione.

Coffee Run Club è formato da qualche mese, come è nata questa idea?

Massimiliano è il primo a raccontare il suo personale legame con lo specialty: “I miei nonni avevano una trattoria e così sono da sempre stato in contatto con questo mondo, che mi ha affascinato soprattutto davanti alla macchina in alluminio che loro utilizzavano nel bancone. Negli anni ho anche abusato del caffè, come tanti, e pian piano sono passato agli specialty, soprattutto viaggiando all’estero dove è più sviluppato.

Parliamo di una bevanda che è molto presente nell’ambito sportivo, perché aiuta l’atleta nel bruciare i grassi e nell’ottimizzare la performance specialmente per le gare di endurance. Lo specialty coffee è una scelta naturale per chi va alla ricerca della qualità. E noi runners siamo attenti a ciò che aiuta e agevola la prestazione e la nutrizione. “

Filippo si unisce alla storia: “Siamo una community di runner composta da tante persone. Il nostro crowd è composto in buona parte da creativi.

Per superficialità o fretta spesso si beve un espresso al bar senza conoscere provenienza, composizione e metodo di estrazione di questa bevanda, il runner che frequenta la nostra community è il consumatore di caffè che potenzialmente spende qualche euro in più per uno Specialty o che sta iniziando a conoscere questo mondo grazie al club e ne è interessato. Magari beve di meno caffè, ma lo fa in maniera più attenta, anche a casa sua.

Io e Massimiliano siamo gli starter del club – anche se esisteva già una frequentazione tra i vari membri – agevoliamo logistica e struttura dei momenti di incontro tra tutti con l’aiuto e la collaborazione dei membri più affezionati al club: innanzitutto siamo dei runners, e abbiamo voluto abbinare il tema caffè perché in questo momento gli specialty e i metodi alternativi per un consumo più consapevole, stanno sempre più guadagnando terreno.

Coffee Run Club in azione (foto concessa)

La coolness di questo prodotto è al centro dell’affiancamento col running: all’estero sono già molte le community che sperimentano matchando running e caffè, è con loro che ci confrontiamo con la nostra community. Le persone si incontrano, corrono e poi concludono insieme facendo una colazione.

Noi siamo voluti andare oltre: il nostro background è di viaggiatori del mondo, legati alla controcultura, ai graffiti, al rap, alla street culture. Cosa che si riscontra anche sull’estetica delle nostre scelte, dai flyer, ai membri della community che sono in buona parte creativi e che contribuiscono con noi ad offrire una esperienza unica aperta a chiunque ami la corsa e una alimentazione salutare.

È un anno magico per il running in senso assoluto e lo specialty è una realtà in via di consolidamento in Italia ed insieme il messaggio arriva più forte ed a un pubblico più vasto, con l’obiettivo di divertirsi.

Fissiamo un appuntamento una volta al mese, una scansione temporale che permette al club di organizzare ogni dettaglio al meglio. Studiamo insieme i percorsi, tracciando quelli che possono funzionare meglio, mappiamo il territorio milanese per cercare quei luoghi che si occupano di specialty e così cercare di valorizzare il lavoro di questi sperimentatori e trail blazer.

La qualità, insieme alla freschezza dell’abbinamento tra corsa e specialty, è diventato un motivo di incontro tra chi vuole correre e chi vuole bersi un buon caffè. Abbiamo coinvolto anche dei partner: ad esempio l’ultimo evento è stato fatto in partnership con On Running e ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, concludendosi di sera ed è diventata una festa, con i prodotti di eccellenza di Nowhere (link:https://nowherecoffeeroasters.com/) ed il catering natural oriented di Spazio Fonte (link:https://www.instagram.com/spaziofonte/)

Ogni incontro, una caffetteria diversa

Appuntamento specialty a fine corsa (foto concessa)

Coffee Run Club funziona così: “Ci si ritrova ad un determinato orario, le bici ci precedono per scandire il passo della corsa, in modo da stare al ritmo anche di chi è più inesperto e procedere tutti insieme, senza andare mai oltre il pace limit di 5.40/6.00, fermandoci lungo il percorso anche per scattare delle foto e raggrupparsi e riprendere un po’ fiato. Ogni volta il percorso è diverso, disegnato dai membri del club con focus sull’esperienza urbana in termini architetturali e di exploring; distribuiamo delle macchinette usa e getta ogni volta e tutti coloro che partecipano diventano i fotografi dell’evento, poi le fotografie vengono pubblicate sul profilo Instagram.

Ad ogni evento lasciamo un gadget memorabilia a chi partecipa che renda indelebile l’esperienza della Coffee Run: una volta sono t-shirt, un’altra un asciugamano, un’altra volta un monodose di macinato di caffe di eccellenza.

Di solito si percorrono dagli 8 ai 10 chilometri, una distanza accessibile a tutti, e il punto d’arrivo è una caffetteria specialty. Per il momento abbiamo notato che molta curiosità ignoranza attorno a questo modo di consumare il caffè e solo alcuni già frequentano caffetterie Specialty o lo fanno a casa autonomamente. È anche bello perché in questo modo riusciamo a dare visibilità a queste attività sul territorio!

A Milano è stato semplice organizzarci con gli specialty coffe, perché ce ne sono tanti.
Siamo un gruppo libero, che vuole coinvolgere anche chi non ha mai fatto running ma è interessato all’aspetto culturale di questo sport. È bello perché si stia creando un’interazione di molte discipline e sono le persone che si offrono volontarie per apportare ciascuno con la propria esperienza e professionalità, alla costruzione dell’evento.

Organizzeremo altri due grossi eventi a Milano: il primo sarà durante l’estate, anche leggermente decentralizzato più nella natura e poi il secondo ad autunno-inverno a chiusura dell’anno. Il running è uno sport particolare e cercare una sinergia con gli specialty e delle aziende produttrici di macchine, delle torrefazioni, diventa uno scambio: sono due mondi che stanno crescendo, il running in modo esplosivo, lo specialty in maniera più solida e consapevole.

Essendo molto esterofili, ci teniamo a portare case history di successo al di fuori dei confini, anche nel nostro Paese. È la nostra passione, non riusciamo a stare fermi e viviamo in continua evoluzione.

In futuro andremo in profondità sui metodi che esistono per estrarre un buon caffè, la sua origine e tento altro. Al momento abbiamo iniziato il nostro gruppo ai luoghi in cui è possibile bere Specialty di qualità legandolo alle varie zone della città, in maniera tale da lasciare una nuova scoperta e creare nuove interazioni di eccellenza locale nei diversi quartieri della città.”

Caffè e sport si esprimono spesso anche nel ciclismo

“In effetti io e Massimiliano siamo anche ciclisti!“

Ma come mai il caffè arriva dopo lo sforzo fisico e non prima, come punto di partenza?

“In realtà il caffè aiuta lo sportivo a migliorare la performance. – specifica Massimiliano e riprende Filippo – Il caffè a livello metabolico, come qualsiasi altro alimento o bevanda, è meglio assumerlo la mattina – cioè quando di solito ci riuniamo per correre – e il massimo è berlo dopo aver corso: evitare di azionare metabolicamente il corpo e quindi di nutrirsi, perché il corpo utilizza tutto ciò che si è immagazzinato la sera prima.

E poi, abbiamo scelto di celebrare questo momento passato insieme all’insegna dello sport e della salute, avviene a conclusione dello sforzo svolto insieme. Tutto questo, abbinato alla qualità del prodotto, è il comune denominatore. Un altro elemento che ci accomuna è la ricerca: ci piace approfondire tutti gli aspetti scientifici e sociali. Non ci sentiamo di appartenere a una cultura di massa, ma a delle contro-culture, che hanno fatto sì che con il tempo sviluppassimo una curiosità maggiore rispetto al sentire comune. Non ci fermiamo mai alla superficie e questo ci ha portato a scoprire il mondo delle social running, le best practices che ci sono fuori dall’Italia e allo stesso modo, lo specialty coffee.”

Massimiliano si inserisce ancora: “La nostra è una comunità che vuole essere il più inclusiva possibile. Non sono soltanto gli atleti a venire con noi: proprio per questo il nostro motto è Slow pace club. Proponiamo una corsa molto lenta in cui si può parlare, ridere, stare insieme. Questo è il bello della Coffee run. Il tutto sfocia poi nell’assaggio del caffè e nell’educazione sul mondo che si cela dietro lo specialty coffee.”

Quindi che cosa consigliereste a chi beve per la prima volta lo specialty e, viceversa, chi lo conosce ma non ha mai partecipato ad una Coffee run?

Massimiliano: “Uno dei nostri obiettivi è proprio quello di cercare di educare le persone verso la corsa e la qualità di ciò che si consuma – prima e dopo l’attività fisica. Per correre alle volte bisogna affrontare il compito gradualmente, partendo da una camminata per poi arrivare a correre per chilometri. Inserirsi in questo processo non è sempre semplice: tanti con cui ci confrontiamo, approcciano questo sport nel modo sbagliato e spesso nella fretta, si fanno male e mollano.

Lo stesso si può dire per il caffè: lo studio, la ricerca, sono fondamentali.

Filippo: “Avviciniamo le persone con cautela, perché in Italia il caffè è un tema molto delicato, portandole innanzitutto dentro un circuito di caffetterie dove la bevanda ha il suo valore. Abbiamo iniziato da Hodeidah, una delle torrefazioni-botteghe più antiche di Milano che rappresenta un luogo di confine e passaggio tra la vecchia e la nuova generazione, indipendente, con un’attenzione alla qualità, alle origini, alla tostatura, con un forte legame con la tradizione.

Dal secondo appuntamento a seguire abbiamo iniziato l’esplorazione delle eccellenze contemporanee, con Nowhere (link: https://nowherecoffeeroasters.com/ ) ed Orsonero (link: https://www.orsonerocoffee.it/ )

Abbiamo parlato di monorigine nel primo appuntamento, nel secondo abbiamo poi presentato chi lo tosta e più recentemente abbiamo parlato di filtro e di un metodo di estrazione diversa dal filtro classico, il cold brew. Gradualmente rilasciamo maggiori informazioni.

L’obiettivo è quello di avere alla fine dell’anno una community di runners che berranno consapevolmente specialty e che diffonderanno a loro volta il messaggio e la conoscenza.”

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