domenica 22 Dicembre 2024
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Caffè sospeso, Coffee for All: il documentario sulle piantagioni è su Netflix

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MILANO – Per chi non può andare a toccare con mano la realtà dei coltivatori di caffè, un buon modo per entrare in contatto con queste realtà lontane sono i documentari. Come quello dedicato al Sud America, o quello sulle donne del caffè, o quello sullo specialty coffee, girato da Romedia Studio. Bene, adesso è il turno di Coffee for all (in italiano, Caffè sospeso). Un film che è stato costruito con molte scene girate a San Pietro al Tanagro, in provincia di Salerno. La protagonista è Elisabeth Cardiello, originaria degli Stati Uniti, titolare di un’azienda produttrice e che commercializza il caffè.

Le storie che raccontate in questo docufilm, a parte quella di Elisabeth, 34 anni, sono quella di suo padre, Pietro Cardiello. Uno dei tanti emigrati in America, nato proprio a San Pietro Al Tanagro; poi quelle di Giancarlo e Glodier. Tre sconosciuti, che neppure si sono mai incontrati, ma che hanno in comune una passione: il caffè.

Dall’articolo di Elena Francesca Comuniello, su odanews.it.

Coffee for all: la filiera portata su Netflix

Ed è stato proiettato nei giorni scorsi nella Certosa di San Lorenzo a Padula. Coffee for all è un’esperienza che Elisabeth ha riportato nel documentario dal titolo italiano “Caffè sospeso” che da maggio è approdato sulla piattaforma Netflix. E in cui ci sono scene girate a San Pietro al Tanagro.

“Da anni abbiamo contatti con la comunità italoamericana degli Stati Uniti – ha dichiarato il consigliere Settimio Rienzo. – attraverso le amicizie e i viaggi che abbiamo fatto, siamo riusciti a costruire un collegamento. Riusciamo a conoscere nuove storie, a volte si tratta di lavoro, altre volte sono storie sentimentali che riguardano le radici. Elisabeth è stata già a Padula da piccola e per questo ha scelto di voler raccontare la sua storia qui”.

“Caffè sospeso” è realizzato dai registi Fulvio Iannucci e Roly Santos

Il film è un viaggio attraverso le storie di tre persone reali che vivono in tre luoghi del mondo molto lontani fra loro, Napoli, New York e Buenos Aires. tre persone che non si conoscono, non hanno nulla in comune, eccetto una cosa, un caffè che ha cambiato le loro vite. Elisabeth scopre una sorprendente eredità che il padre le ha lasciato e di cui non conosceva affatto l’esistenza. Qualcosa che ha a che fare con il caffè. Perché è ciò che univa la sua famiglia e rendeva speciale il rapporto con suo padre Pietro.

“Questo documentario è molto vicino al mio cuore e dopo aver perso mio padre non mi aspettavo di entrare nel business del caffè, – ha affermato Elisabeth. – ma la coincidenza ha voluto che io entrassi nel mondo del caffè, grande passione di mio padre. Attraverso il documentario capirete cosa mio padre è riuscito a fare con il caffè per le sue origini italiane”.

La storia di Elisabeth e della sua famiglia

Delle vite che, grazie al documentario, sono arrivate anche al Rome Independent Film Festival. Ottenendo il riconoscimento culturale dalla Commissione per la Cinematografia del Mibact.

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