MILANO – Un’unione che può interessare più fronti e mettere d’accordo gli amanti del caffè, come quelli della birra. Si chiama Coffee Barrel, il nuovo mix nato dal lavoro di due imprese che non hanno avuto paura di osare, utilizzando due ingredienti dal loro gusto particolare.
Chi sono dunque i due agenti che si sono spinti oltre il consueto uso di birra e caffè? Parliamo della comunione avvenuta tra Gocce di Cioccolato e Birrificio Civale.
Assieme hanno deciso di portare sul mercato una nuova birra: la Imperiosa Coffee Barrel Edition 2017. Una decisione forse un po’ azzardata, ma a pensarci, non è neppure la prima volta che birra e caffè si uniscono in un’unica soluzione.
Quella creata dalla cooperazione di queste due attività, non è altro che una versione speciale dell‘originaria Imperiosa con una maturazione di 18 mesi in barrique di rovere francese.
L’aggiunta, rispetto alla ricetta originale, sta nell’estrazione a caldo di una particolare selezione di caffè monorigine brasiliano.
Coffee Barrel: qual è il blend della ricetta
Il caffè è stato il frutto di un’attenta selezione operata dallo stesso torrefattore di Gocce di Cioccolato, Maurizio Galiano. Si tratta di una miscela al 50% di Brasile dulce cerrado fine cup.
A questo si aggiunge un mono origine 100% arabica naturale. ovvero che è stato raccolto e direttamente essiccato al sole;
Infine, un altro mono origine 100% arabica semi-lavato: Brasile Sul de Minas. In questo caso, i chicchi spolpati sono messi ad asciugare al sole ancora avvolti dalla mucillagine gelatinosa.
Coffee Barrel è un sapore complesso
il prodotto finale è di certo una birra in cui si possono cogliere diverse sfumature. Questo grazie ai sentori di caffè e cacao. Inoltre, la lunga maturazione nel legno ha permesso una interessante unione tra i diversi aromi.
Certo: il gusto resta sempre quello forte della classica Imperiosa; ma non si può negare la presenza di un sentore di caffè. Non mancano neppure le note vinose, ma non poteva essere diversamente, considerando i 18 mesi di conservazione in botti di rovere di Charonnay.
Maurizio Galiano aiuta i meno intenditori a comprendere meglio il processo che ha portato al risultato finale.
“Il caffè estratto a caldo è stato inserito nelle barrique. E’ stato lasciato poi affinare per tre mesi. Il risultato è sorprendente e davvero complesso. Siamo quindi molto contenti di questa nuova collaborazione con il Birrificio Civale”.
Il Birrificio Civale di Spinetta Marengo (Alessandria)
Un’attività che è diventata produttiva già nel 2009. Sin da allora ha cercato sempre di creare una rete piemontese e italiana.
Questo desiderio si comprende bene dai commenti degli stessi Vincenzo Civale e Daniele Cosenza.
“Abbiamo deciso di realizzare questo prodotto, per rafforzare ulteriormente la nostra aspirazione a interagire sempre di più con le eccellenze artigianali del territorio piemontese.
Espressioni a 360° gradi che nascono direttamente dalla terra (prodotti della natura come spezie o miele); dall’artigianalità produttiva.
Ma anche dall’arte. Le nostre etichette sono infatti una manifestazione tangibile di questa collaborazione con artisti del territorio”.
Eccellenza artigiana piemontese, Gocce di Cioccolato
L’origine di quest’attività si colloca ancora più in là nel tempo, ovvero nell’agosto 2002. Attualmente è considerata di sicuro tra le più apprezzate realtà artigianali torinesi.
Tra le altre attività, si può contare di una certa competenza nel settore della pasticceria. Un’esperienza che si basa in più di 15 anni di lavoro in questo ambito.
E, a proposito di lavoro, non mancano i continui ammodernamenti che riguardano la parte estetica dei prodotti. Così come la produzione stessa. La ricerca, in questo percorso evolutivo, gioca un ruolo significativo nella selezione delle migliori materie prime.
Non da ultima l’attenzione per dolci adatti a chi soffre di intolleranze; o a chi ha fatto del veganesimo uno stile di vita.
2009: l’incotro tra Maurizio Galiano e la tostatura artigianale
E’ stato allora che si è considerata la seria possibilità di tostare il caffè nella propria sede. Con il semplice ausilio di una piccola tostatrice. Niente di pretenzioso perché, si sa, a volte la semplicità è più che sufficiente.
Da questo timido esordio, la situazione si è parecchio sviluppata. Innanzitutto si è proceduto con l’apertura di una micro-torrefazione dell’Honduras. Un acquisto conclusosi con la collaborazione di altri torrefattori e persino degli appassionati di caffè legati ad Umami Area.
Spiega ancora lo stesso Galiano “Abbiamo iniziato a coltivare il nostro caffè .Presto lo venderemo nel nostro negozio. Intanto ci stiamo concentrando su caffè monorigine. Lo serviamo oltre che in espresso anche come caffè filtro”.