MILANO – Il lavoro da remoto è una modalità che è diventata una scelta quasi obbligatoria in questo periodo in cui tutte le aziende hanno dovuto confrontarsi con le nuove esigenze determinate dallo scoppio della pandemia. Anche adesso, in una Fase in cui è possibile rientrare in ufficio, molti datori di lavoro hanno scelto di far rimanere i propri dipendenti in smartworking: ed ecco che di fronte a una nuova esigenza, qualche impresa risponde. E’ nata per cavalcare l’onda, la startup Coderblock, di cui leggiamo dal sito today.it.
Coderblock ricrea gli ambienti di lavoro a casa tua
Nella trasformazione della funzionalità quotidiana con cui è possibile svolgere il proprio lavoro, la tecnologia può offrire valide alternative, come quella di ricreare un ambiente immersivo in cui ottimizzare i risultati e la produttività: è questa l’intuizione alla base di Coderblock, che ben prima del boom italiano dello smart working, quattro anni fa, ha ideato un sistema innovativo di lavoro da remoto. “
Racconta Danilo Costa, Ceo & founder di “Coderblock”, palermitano 32enne
Mi ero appena laureato in scienze matematiche, vedevo da un lato i miei colleghi costretti a partire da Palermo per lavoro, e dall’altra parte la chiara opportunità di lavorare a distanza con società di tutto il mondo, che io per primo cominciai a sperimentare con la web agency che avevo messo su con un piccolo team.
Mi resi conto del fatto che il remote working, in particolar modo l’agile, il cosiddetto lavoro agile, poteva migliorare e di lunga la produttività. E così nasce l’idea di Coderblock, un ufficio virtuale in 3d. Che in questi 4 anni ha beneficiato di tutti i profitti ricavati con il lavoro della web agency.
Dopo questo periodo di autofinanziamento, per ironia della sorte il progetto è andato on line un mese prima del lockdown, quando le potenzialità del lavoro a distanza sono state presto chiare a tutti, finalmente anche in Italia”. “
In poco tempo la piattaforma acquisisce 4600 utenti di realtà variegate
Da giovani startup all’azienda corporate con 100 dipendenti, che interagiscono quotidianamente con colleghi e clienti in un ambiente immersivo e tridimensionale.
Attraverso i loro avatar, si muovono dalla loro scrivania attraverso le stanze virtuali, le sale meeting o nello spazio caffè, usufruiscono della chat di gruppo, delle videochiamate e della condivisione dello schermo. In un solo mese “Coderblock” chiude contratti per un totale di 70 mila euro, raggiungendo così l’80% del valore di produzione previsto per l’anno 2020. Ma non è tutto.
“Oggi è essenziale per le aziende iniziare a parlare di digital transformation dei processi produttivi.- continua Danilo Costa – Noi ci stiamo muovendo su un duplice piano, a partire dall’ufficio virtuale 3D. Durante questa emergenza le aziende in Italia hanno percepito le potenzialità del lavoro da remoto, sia in termini di produttività che di risparmio sui costi aziendali. L’altro piano è quello delle fiere virtuali, un prodotto che in un periodo così difficile siamo riusciti a ideare, realizzare e ultimare in tempi record”.
Stand virtuali brandizzati e interamente personalizzabili, presentazioni, conferenze live e ambienti per il confronto diretto, mega schermi in 3D e trasmissioni live: anche processi espositivi ed eventi possono essere remotizzati e altrettanto produttivi, magari secondo un approccio misto, in parte fisico e in parte virtuale. Il primo evento in 3D si è tenuto lo scorso 5 giugno, in occasione di “BizFactory”, finale del programma di imprenditorialità Impresa in azione, realizzato da “Junior Achievement Italia”, la più vasta organizzazione non-profit al mondo dedicata all’educazione economico-imprenditoriale nella scuola, in cui sono intervenute anche la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e la Ministra per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano.