MILANO – Notizie da The Wall Street Journal riguardanti il colosso Coca-Cola e le sue strategie sul mercato degli energy drinks. Coca-Cola Energy non ha registrato nell’ultimo anno un grande successo in termini di vendite e questo ha portato all’azienda a fare una battuta d’arresto, togliendola dal mercato statunitense.
Coca-Cola Energy si ferma negli Usa
Come riporta Jennifer Maloney, l’impresa ha interrotto l’esperimento sulle bevande energetiche. Il gigante della soda aveva cominciato a vendere la Coca-Cola Energy negli Stati Uniti lo scorso anno, sperando di scalare velocemente verso il successo in una categoria dominata da Red Bull e Monster Beverage.
Ma le vendite sono state deludenti: al termine del 2020, Coca-Cola Energy ha ricoperto solo lo 0.7% dei numeri negli energy drink, secondo quanto riporta Beverage Digest.
Resterà disponibile oltreoceano, soprattutto in Europa
La bevanda che contiene una quantità di caffeina tre volte maggiore di una Coca-Cola classica, insieme al supplemento del guarana ha trovato l’ostacolo anche di Monster. La quale ha lottato per evitare che questa bevanda potesse prendere piede negli Usa.
Accusando l’azienda di aver violato un contratto di non competizione siglato nel 2015. Un contenzioso che si è concluso con la vittoria di Coca-Cola che ha introdotto la bevanda energetica nel Nord America.
Coca-Cola Energy è entrato nel mercato statunitense nel gennaio del 2020
Ma la pandemia ha subito interrotto il lancio: lo smartworking e il calo dei viaggi hanno fatto crollare le vendite nei convenience stores dove di solito si rivolgeva più del 70% della popolazione americana per l’acquisto delle bevande energetiche.
Mentre nei supermercati le persone continuavano a comprare bibite che già conoscevano bene: quindi la classica Coca-Cola, la Sprite e Monster, hanno continuato a vendere bene. Ma le novità come la Coca-Cola Energy non sono riuscite a decollare.
Con il prolungarsi della pandemia, l’azienda ha rivalutato i prodotti all’interno del portfolio che non funzionavano. Così come ha comunicato: “Dobbiamo gestire ciò che non rappresentano un potenziale per i prossimi investimenti.”
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