giovedì 26 Dicembre 2024
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Simonelli Group, Pettinari, il rettore dell’Università di Camerino al campus: “Ricerca è bellezza e poi sostenibilità”

Il rettore: "Le imprese hanno bisogno di ricerche eccellenti, che siano di base, applicate, di base ma non ancora applicate: è qualcosa che si costruirà insieme. L'importante è che dall'inizio ci sia qualità."

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BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – All’inaugurazione del Campus Simonelli Group si è svolto il panel di ospiti prestigiosi – sul tema del ruolo delle Università, delle imprese e delle Istituzioni per lo sviluppo del territorio – : con la moderazione del giornalista Rai Guido Maurino è intervenuto il professor Claudio Pettinari, il rettore dell’Università di Camerino (Macerata).

Si è discusso di cosa sia un’impresa che fa oggi utili e che riesce ad avere un rapporto proficuo con i propri dipendenti. Che sempre di più si occupa dell’ambiente e del suo impatto, costruendo relazioni con il proprio territorio.

Oggi ad aiutare il mondo delle imprese c’è anche un ruolo diverso per l’Università, uno di tipo più collaborativo, destinato a crescere anche grazie ai fondi dei piani nazionali di ripresa e resilienza.

Pettinari dell’Università di Camerino per comprendere come funzionano questi fondi

I fondi del PNRR si occupano di una ricerca applicata, insistono sul legame tra Università e impresa.

Pettinari: “Sono felice di essere qua. Devo ringraziare Simonelli Group per questo evento e per la collaborazione con quest’azienda che è una prima risposta alla domanda: la dimostrazione che le università e le imprese possono dialogare e costruire bellezza, come ha già detto Antonio Calabrò.

Non c’è null’altro da pensare che non sia stato già pensato, bisogna solo ripensarlo: può essere però ribadito e riordinato con qualche considerazione.

Il PNRR, per ciò che riguarda l’asse sul quale le università sono coinvolte, è suddiviso in tanti voci diverse: in alcune, la collaborazione impresa-università è più significativa, coinvolgente; in altre potrebbe sembrare più distante ma poi, sempre riguardando l’ultimo capitolo, il concetto che la ricerca di base sia così distante dalle aziende non è poi tanto vero.

Le imprese hanno bisogno di ricerche eccellenti, che siano di base, applicate, di base ma non ancora applicate: è qualcosa che si costruirà insieme. L’importante è che dall’inizio ci sia qualità.

Abbiamo un numero importante di partenariati estesi, già finanziati, che guardano a quelle che sono le esigenze del nostro Paese. Non sono stati denominati con i termini classici: made in Italy, tecnologie quantistiche, intelligenza artificiale. Parliamo di bisogni che il nostro Paese ha per essere anche alla pari con nazioni che stanno investendo cifre importanti in queste direzioni.

E’ come se iniziassimo a riprodurre scienza buona nel nostro Paese, accanto alle nostre imprese.

Possiamo parlare di ricerca a chilometro zero. Le imprese buone sono anche quelle poco distanti dalle Università stesse, con la possibilità di uno scambio continuo

Poi ci sono i grandi centri nazionali: in questo caso la collaborazione è ancora più forte. Questi dovranno portare dei risultati, è il momento di costruire le masse critiche necessarie, iniziare a dialogare tra università e centri di ricerca, con start up, con imprese, con comunità. Non credo che avremo un lungo futuro se rimaniamo ciascuno nei nostri campi.

E poi ci sono gli ecosistemi per l’innovazione: in questo caso il rapporto si deve intensificare. L’investimento da entrambe le parti deve esser più solido. E dev’essere fatto con strumenti messi a disposizione, sui quali stiamo attualmente lavorando, per far sì che il dottorato industriale e innovativo rafforzino la relazione tra università e impresa.

In questo Campus ne abbiamo un esempio fantastico: la collaborazione avviene proprio dallo svolgimento delle tesi, dai lavori di dottorato, agli assegni post doc, alla collaborazione tra ricercatori dell’impresa e universitari che dibattono un tema e lo fanno con quelle parole che ho utilizzato prima.”

Chiude Pettinari: “Perché la sostenibilità ormai prosegue da tanto e non può esser solamente propaganda, ma qualcosa che ci accompagna anche negli Atenei. Perseguiamo la bellezza, facciamo della buona ricerca e sostenibilità: ricerca è bellezza e sostenibilità.”

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