giovedì 19 Dicembre 2024
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CLAMOROSO – La borsa del caffè compra Wall Street: l’IntercontinentalExchange annuncia l’acquisizione di NYSE Euronext per 8,2 miliardi di dollari, 6,2 in euro

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MILANO – Colpo di scena nel risiko nella finanza internazionale. Cambia la proprietà di NYSE Euronext, il gestore della borsa di Wall Street.

Wall street cambia gestione

Un affare che pone la parola fine alla bisecolare tradizione di indipendenza del Big Board. E che potrebbe provocare ulteriori importanti sommovimenti sullo scacchiere economico-finanziario mondiale.

Ma la notizia più importante è che a realizzare l’acquisizione, per la somma di 8,2 miliardi di dollari (circa 6,2 miliardi di euro), sarà l’Intercontinental Exchange di Atlanta. Il colosso dei mercati future, che gestisce anche la borsa del caffè di New York.

L’operazione farà nascere una superborsa con una capitalizzazione complessiva di oltre 15 miliardi di dollari, seconda soltanto a Hong Kong Exchanges and Clearing (19,5 miliardi) e Chicago Mercantile Exchange (17,5 miliardi).

Il suo portafoglio di scambi spazierà dalle materie prime agricole ed energetiche ai derivati sul credito, dall’azionario Usa (e relativi derivati) all’azionario in Europa e ai contratti mirati sugli andamenti dei tassi di interesse.

In termini di asset, l’IntercontinentalExchange si aggiudica in questo modo la gestione dei mercati azionari di Euronext in Francia, Olanda; Belgio e Portogallo.

Wall street in fermento

Ma soprattutto mette le mani sul mercato europeo dei derivati Liffe di Londra. Che contratta, tra le altre cose, i futures sui caffè robusta.

Al termine dell’operazione dunque le due borse degli arabica e dei robusta si ritroveranno a operare sotto lo stesso ombrello finanziario.

Con l’acquisizione del Liffe, l’IntercontinentalExchange rafforzerà la competitività nei confronti del suo principale concorrente

Quindi il Chicago Board of Trade, che il colosso di Atlanta cercò senza successo di acquisire nel marzo 2007, con un’offerta da 9,9 miliardi di dollari . Alla quale fu però preferita la proposta di fusione avanzata dal Chicago Mercantile Exchange (Cme).

“Il Liffe è il gioiello della corona di l’IntercontinentalExchange. – così ha osservato a tale proposito Peter Lenardos, analista di RBC Capital Markets. – sul piano strategico, l’entrata dell’Ice nel segmento dei derivati in Europa ha un senso”.

I precedenti a Wall street

L’Ice aveva provato già nel 2011 a rilevare il NYSE mettendo in atto, assieme al Nasdaq, un’opa ostile da 11 miliardi di dollari. L’iniziativa venne varata per contrastare la fusione tra NYSE e Deutsche Boerse.

Il matrimonio tedesco-americano era già cosa fatta, ma venne bocciato dall’autorità antitrust comunitaria. Che temeva il crearsi di un quasi monopolio nel settore europeo dei derivati scambiati a livello globale.

Anche il tandem ostile di Ice-Nasdaq fu peraltro sconfessato dal Dipartimentodi Giustizia Usa. Sempre per motivi legati alla concorrenza.

Questa volta, secondo gli esperti, l’operazione non dovrebbe incontrare l’opposizione delle autorità di regolamentazione. Dal momento che il NYSE avrà scarse sovrapposizioni nel business.

Le condizioni a Wall street

IntercontinentalExchange pagherà, come già detto, 8,2 miliardi di dollari. Molto di meno rispetto all’offerta messa sul piatto l’anno scorso assieme a Nasdaq. Ma va detto che nel frattempo il titolo NYSE si è svalutato di quasi un terzo. Sotto la pressione della crescente concorrenza nel settore e dei profitti sempre minori nel trading, soprattutto azionario.

Il valore dell’operazione rappresenta comunque un premio del 37,7% rispetto alla chiusura di ieri.

Gli azionisti potranno scegliere se ricevere l’importo pattuito in contanti, in titoli o in una combinazione di entrambi.

Alla guida del nuovo colosso globale delle piazze finanziarie, che controllerà 14 exchange e cinque operazioni di clearing, siederà il presidente e chief executive dell’Ice Jeffey Sprecher.

L’operazione ha già ottenuto il disco verde dai Board delle due società

E’ soggetta all’approvazione delle già citate autorità di regolamentazione in Europa e negli Stati Uniti e al via libera dei rispettivi azionisti. Il closing dovrebbe avvenire nella seconda parte del 2013.

Secondo il comunicato ufficiale, l’Ice si impegna a conservare il marchio NYSE Euronext. Verranno mantenute due sedi separate ad Atlanta e New York. Quest’ultima troverà posto nello storico edificio di Wall Street che accoglie il celebre recinto borsistico. Vero emblema del capitalismo americano.

Prevista anche l’apertura di un nuovo ufficio a Midtown, Manhattan nel giugno 2013

Successivamente al closing l’Ice prenderà inoltre in considerazione l’ipotesi di un eventuale lancio di un Ipo di Euronext come entità europea – cioè a realizzare uno spin-off dei mercati azionari di Amsterdam, Bruxelles, Lisbona e Parigi – se vi saranno i presupposti legali e di mercato.

Jeffrey C. Sprecher continuerà a essere l’amministratore delegato della società che nascerà dall’unione. Scott Hill sarà il chief financial officer.

Duncan Niederauer sarà invece il presidente della società nascente e l’amministratore delegato del gruppo NYSE. Quattro membri del consiglio di amministrazione di NYSE Euronext entreranno nel cda di Ice che sarà ampliato a 15 membri.

Fondata nel 2000 da Jeffrey C. Sprecher, un ex ingegnere che ha sempre evitato le azioni preferendo i futures sulle commodity

L’IntercontinentalExchange ha messo a segno in meno di una dozzina d’anni di storia una striscia di acquisizioni comprendente l’ International Petroleum Exchange (Ipe) di Londra (oggi ICE Futures Europe); nel 2001, il New York Board of Trade (Nybot), che dal 1998 è la società madre del Coffee, Sugar and Cocoa Exchange (Csce). E del New York Cotton Exchange, nel 2007, e, sempre nello stesso anno, il Winnipeg Commodity Exchange.

NYSE Euronext, Inc. è una società multinazionale euro-americana di servizi finanziari nata nel 2007, che gestisce vari mercati borsistici, tra cui il New York Stock Exchange di Wall Street, Euronext N.V. di Amsterdam e NYSE Arca di Chicago.

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