lunedì 23 Dicembre 2024
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Circular Farm: l’azienda agricola senza terra, nata da Funghi Espresso

Nel 2019 il progetto approda a Scandicci, in un vecchio vivaio abbandonato da 6 anni. Dopo 8 mesi di lavori di riqualificazione e ristrutturazione, nel gennaio 2020 è nata la Circular Farm – la fattoria urbana senza terra

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SCANDICCI (Firenze) – Abbiamo parlato più volte di Funghi Espresso, attività sostenibile nata dall’idea di Antonio di Giovanni nel 2014, per riutilizzare gli scarti di caffè e coltivare i miceti. Ora torniamo sulla vicenda che si è evoluta ulteriormente con la creazione nel 2020 di una vera e propria azienda agricola che utilizza questo metodo di coltivazione: Circular Farm. Leggiamo come funziona, dall’articolo di Sacha Tellini su firenzeurbanlifestyle.it.

Circular Farm è un’azienda agricola senza terra che si ispira alla circolarità dei processi naturali, nata da una felice intuizione di Antonio di Giovanni

L’azienda è specializzata nella produzione di funghi Pleurotus e Shiitake coltivati dal fondo di caffè con il metodo Funghi Espresso. Circular Farm produce anche humus di lombrico, recuperando e valorizzando il substrato esausto dal processo.

In che modo? Il calore generato dalla fermentazione del compost viene recuperato grazie ad un apposito impianto di termo-compostaggio, allestito per scaldare le serre durante il periodo invernale. Tra le coltivazioni vi è anche quella dell’acquaponica, basata sulla coltivazione di piante ortive a partire dal nutrimento di pesci.

Il percorso che ha portato alla creazione di Funghi Espresso è iniziato nel 2011 da una collaborazione con Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del comune di Capannori.

L’obiettivo dello studio era quello di trovare una soluzione per il riciclaggio della capsule del caffè

Dopo l’approdo, nel 2015, alla messa in commercio della prima capsula compostabile Lavazza, Antonio di Giovanni si è occupato, su richiesta dello stesso Ercolini, della valorizzazione del fondo di caffè in agricoltura. Dopo una fase di studio e di ricerca, il progetto pilota di educazione ambientale “Dal caffè alle proteine”, è sbarcato all’Istituto comprensivo Ilio Micheloni, nell’ambito della quale Antonio ha condiviso il processo per coltivare i funghi utilizzando come substrato proprio il fondo di caffè. Qualche anno dopo, nel 2014, grazie all’investimento dell’imprenditore giapponese Tomohiro Sato, è iniziata l’avventura di Funghi Espresso.

Il progetto raccoglie fin da subito molti applausi e riconoscimenti. Viene premiato, l’11 settembre del 2015, dal Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, MIPAAF), relativamente al bando “Nuovi talenti imprenditoriali”, grazie al quale Funghi Espresso è stato selezionato tra le 25 idee che hanno rappresentato l’innovazione agricola italiana all’interno di Expo Milano 2015.

Nel 2019 il progetto approda a Scandicci, in un vecchio vivaio abbandonato da 6 anni. Dopo 8 mesi di lavori di riqualificazione e ristrutturazione, nel gennaio 2020 è nata la Circular Farm – la fattoria urbana senza terra. In questa realtà non vengono coltivati solo funghi dal fondo di caffè. Infatti, il modello di agricoltura circolare è stato ampliato con la lombricoltura, il termo-compostaggio e l’impianto acquaponico.

All’interno dello spazio Circular Farm, situato in Via di Triozzi 31/A a Scandicci, è possibile trovare percorsi didattici, eventi a tema, workshop e training di formazione, oltre ad avere la possibilità di acquistare i prodotti della fattoria.

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